MIGLIONICO.
Più luci che ombre sul Decreto legislativo
n. 66/2017 riguardante il tema
dell’inclusione scolastica e sociale.
Dell’argomento s’è discusso nel corso di un
seminario di studio, “L’inclusione:
“Fabbrica” di futuro. Riflessioni sul D. L.”
che, nei giorni scorsi, s’è svolto
nell’auditorium del Castello del
Malconsiglio, a cura dell’istituto
scolastico comprensivo “Don Donato Gallucci”,
diretto dalla dirigente Elena Labbate che ha
avviato i lavori, unitamente al sindaco
Angelo Buono (Pd), col prof. Rocco Gentile
nel ruolo di moderatore. Le “luci del testo
legislativo – ha spiegato il sottosegretario
di Stato del ministero dell’Istruzione,
Università e Ricerca Vito De Filippo – vanno
ricercate nel merito della riforma che
rappresenta una riorganizzazione e
razionalizzazione di tutti i provvedimenti
vigenti in materia. Si tratta di una riforma
all’avanguardia in Europa, il cui obiettivo
saliente – ha continuato l’esponente del
Governo italiano – è quello di garantire
allo studente disabile tutti i servizi di
cui ha diritto. Tiene conto della
prospettiva internazionale del tema
dell’inclusione scolastica e sociale e ha il
fine di garantire agli studenti un’offerta
formativa più ricca. La legge – ha concluso
il sottosegretario De Filippo – vuole
rimuovere ogni ostacolo che impedisca la
piena parità e il successo formativo agli
alunni, indipendentemente da ogni forma di
povertà culturale e di disagio sociale. Mira
ad eliminare ogni forma di discriminazione e
di barriera”. I venti articoli del testo
legislativo, raccolti in sei capi, sono
stati illustrati dal prof. Francesco Belsito
dell’Università degli studi di Basilicata
che ha sottolineato come l’obiettivo
significativo del Decreto legge
sull’inclusione scolastica sia quello di
favorire al massimo il percorso di
istruzione e di formazione di ciascun
alunno, indipendentemente dalla presenza di
disabilità o di svantaggio culturale. Poi,
sull’argomento del seminario, cui hanno
partecipato numerosi docenti provenienti da
varie scuole del Materano, si sono
confrontati i dirigenti scolastici Luigi Iuvone, Antonella Salerno, Michela Antonia
Napolitano e Rosaria Cancelliere che ha
rappresentato l’ufficio scolastico
provinciale di Matera. Nel corso del
dibattito è stato osservato come la scuola
inclusiva sia un “processo di fortificazione
della capacità del sistema di istruzione
italiano di raggiungere tutti gli studenti”.
L’odierna società multietnica impone alla
scuola dei cambiamenti volti al superamento
di modelli didattici e organizzativi
uniformi. Ne deriva che è necessario
realizzare percorsi per la personalizzazione
e l’individualizzazione del processo di
insegnamento-apprendimento. “Dovranno
rispondere ai differenti bisogni educativi
degli alunni – ha concluso l’assessore
regionale all’Innovazione tecnologica,
Roberto Cifarelli – nel rispetto di ciascuno
al diritto all’autodeterminazione, nella
prospettiva della migliore qualità della
vita”. L’Italia può vantare un’esperienza di
trent’anni di integrazione scolastica degli
alunni con disabilità. E l’inclusione è un
processo che si “riferisce alla globalità
delle sfere educativa, sociale e politica.
Guarda a tutti gli alunni”. |