MIGLIONICO.
Vittoria e sconfitta. Questa volta, dopo
l’esito elettorale di domenica scorsa (4
marzo 2018), si conosce chiaramente chi ha
vinto e chi ha perso le elezioni politiche.
Ecco il dato numerico. Senato: Centrodestra
129 seggi (37,5%), M5S 115 (32,2%),
Centrosinistra 50 (23%), Leu 8 (3,3%), altri
13. Totale seggi 315, maggioranza richiesta
158. Camera: Centrodestra 245 (37%), M5S 226
(32,7%), Centrosinistra 135 (22,9%), Leu 16
(3,4%), altri 8. Totale seggi 630,
maggioranza richiesta 316. Carissimo
politologo Lascaro, dal quadro riassuntivo
emerge subito un dato oggettivo: nessuna
forza politica è in grado, da sola, di
formare il nuovo Governo. Hanno vinto il M5S
e la Lega; hanno perso tutti gli altri
partiti in competizione. Quali sono le
ragioni che sottendono l’esito di queste
elezioni? E quali sono i motivi che hanno
determinato la “caduta degli dei”? Ha vinto
il “populismo” del M5S e della Lega, ma il
concetto di “populismo” ha una valenza
negativa o positiva? Quali potrebbero essere
gli errori più gravi commessi dal Pd di
Renzi? Dopo il voto del 4 marzo ha ancora
senso parlare di ideologia di Sinistra e di
Destra? Il successo del M5S può essere
spiegato solo con la promessa del “reddito
di cittadinanza” per nove milioni di
italiani? E che consistenza può avere
l’accusa rivolta al Pd di Renzi di essere
diventato il partito dei “petrolieri, dei
banchieri, della borghesia, delle “elite” e
di aver perso di vista i bisogni reali delle
persone”? |