GIACOMO AMATI

10 Agosto 2017

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Anna Lopergolo, un concentrato di altruismo

MIGLIONICO. Un concentrato di altruismo. Capace di amare il prossimo fino al punto di anteporre la risoluzione dei problemi altrui a quelli personali. Un angelo. Lunedì scorso (7 agosto 2017) è volata in cielo Anna Lopergolo, vedova Antonelli, 76 anni, emigrante miglionichese, nata a Salandra il 1° maggio 1941. Nei primi anni Cinquanta, unitamente ai suoi genitori, zio Cosimo Lopergolo (di Miglionico), zia Laura Marotta (di Salandra) ed alla sua famiglia, le sorelle Elena, Angela e il fratello Emanuele, si trasferì negli USA (Stati Uniti d’America), per ragioni di lavoro. Anna, circondata dall’affetto dei suoi figli, Monica, Vincenzo, Peter e dei suoi familiari, s’è spenta in un ospedale di Newborgh (New York), dopo aver lottato, per due anni, con tutto il coraggio di cui era capace, contro la malattia che l’aveva colpita.
Ebbi il privilegio (da cugino, mia madre era sorella del padre) di conoscerla, unitamente all’amatissimo marito Vincenzo Antonelli, agli inizi degli anni Settanta, in occasione del primo dei suoi frequenti viaggi effettuati in Italia, alla ricerca delle sue origini salandresi e miglionichesi e per consolidare l’affetto che ha sempre nutrito nei confronti dei suoi zii, cugini, altri parenti e amici. Sin da allora e negli anni successivi, ebbi modo di apprezzarne le sue molteplici doti morali, lo spessore culturale e la nobiltà d’animo che ne era il tratto distintivo. Per alcuni decenni, a New York, lavorò in una radio privata, ove condusse un programma dedicato a tutti gli emigranti italiani, con l’obiettivo di valorizzare al massimo le tradizioni, gli usi e i costumi dell’Italia. Adorava lo studio dei romanzi classici e le poesie italiane che spesso recitava nel corso delle sue trasmissioni radiofoniche. Un’altra sua passione profonda era costituita dal trasporto per le canzoni italiane, soprattutto per quelle romantiche cantate da Mina, Domenico Modugno, Ornella Vanoni, Gianni Morandi, Claudio Villa, Peppino di Capri e Gino Paoli. Anna era anche un’attenta osservatrice delle questioni politiche e dimostrava di apprezzare le opere teatrali e i film che fotografavano il neo realismo italiano del dopo guerra.
E’ stata una cugina amatissima. Autorevole. Capace di farsi valere in tutto ciò che ha fatto. Senza risparmiarsi. Agendo sempre con passione e determinazione. Ho sempre adorato il suo pensiero profondo, la sua dolcezza, il suo garbo, la sua classe. Non avrei mai voluto scrivere questo saluto d’addio. Anna, interpretando l’amore di tutti i tuoi parenti miglionichesi e salandresi, ho scritto queste poche note col cuore colmo d’amarezza, con un forte nodo alla gola e le lacrime agli occhi. Il tuo affetto ci ha resi migliori. Sei stata una sorgente di luce. E il tuo ricordo sarà come una fiammella che non si spegnerà. Mai. Resterà vivo il tuo sublime esempio di vita. Per sempre! Giacomo Amati

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