MIGLIONICO.
“Comprare il nostro tempo”. Lo studio di
quattro università: “I soldi rendono felici
se ci regalano libertà dalle incombenze
quotidiane”. La psicologa: più spazio per
sé. Il sociologo: è il vero lusso. I
ricercatori delle università di Harvard
(USA), British Columbia (Canada), Maastricht
e Amsterdam (Olanda) hanno studiato il
rapporto che intercorre tra tempo libero
“comprato” (pagando altri per eseguire i
compiti quotidiani) e felicità. La ricerca
ha preso in considerazione sei mila persone,
tra le quali 818 milionari, in Canada, Stati
Uniti, Danimarca e Olanda. Ne emerge che
acquistare servizi che liberano tempo (ad
esempio farsi portare la pizza a casa per
evitare di cucinare, o farsi fare le pulizie
domestiche) rende più felici rispetto
all’acquisto di beni materiali. E questo a
prescindere dal tenore di vita. In pratica,
che delega ad altri impegni quotidiani è
mediamente più soddisfatto della propria
vita. Ovviamente, lo studio prende in
considerazione persone che possono
permettersi di soddisfare i propri bisogni
fondamentali. “La mancanza di tempo libero –
scrive Elena Tebano sul Corriere della Sera
del 1 agosto 2017 - determina minore
benessere, inclusa una ridotta felicità e
più alti livelli di ansia ed insonnia”. C’è
una connessione tra soddisfazione per la
propria vita e il denaro speso per
guadagnare tempo. Il benessere materiale
oggi è avere tempo, spazio, silenzio,
autonomia e sicurezza. Il problema diffuso è
sentirsi pressato da qualcosa. Il tempo
libero è sollievo: libertà dalla fatica,
dallo stress. “Quello che ci manca di più
oggi è il tempo vuoto: per stare un po’ con
se stessi, fantasticare, il perdere tempo”.
Giacomo Amati |