GIACOMO AMATI

10 Agosto 2017

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Comprare il nostro tempo
 

MIGLIONICO. “Comprare il nostro tempo”. Lo studio di quattro università: “I soldi rendono felici se ci regalano libertà dalle incombenze quotidiane”. La psicologa: più spazio per sé. Il sociologo: è il vero lusso. I ricercatori delle università di Harvard (USA), British Columbia (Canada), Maastricht e Amsterdam (Olanda) hanno studiato il rapporto che intercorre tra tempo libero “comprato” (pagando altri per eseguire i compiti quotidiani) e felicità. La ricerca ha preso in considerazione sei mila persone, tra le quali 818 milionari, in Canada, Stati Uniti, Danimarca e Olanda. Ne emerge che acquistare servizi che liberano tempo (ad esempio farsi portare la pizza a casa per evitare di cucinare, o farsi fare le pulizie domestiche) rende più felici rispetto all’acquisto di beni materiali. E questo a prescindere dal tenore di vita. In pratica, che delega ad altri impegni quotidiani è mediamente più soddisfatto della propria vita. Ovviamente, lo studio prende in considerazione persone che possono permettersi di soddisfare i propri bisogni fondamentali. “La mancanza di tempo libero – scrive Elena Tebano sul Corriere della Sera del 1 agosto 2017 - determina minore benessere, inclusa una ridotta felicità e più alti livelli di ansia ed insonnia”. C’è una connessione tra soddisfazione per la propria vita e il denaro speso per guadagnare tempo. Il benessere materiale oggi è avere tempo, spazio, silenzio, autonomia e sicurezza. Il problema diffuso è sentirsi pressato da qualcosa. Il tempo libero è sollievo: libertà dalla fatica, dallo stress. “Quello che ci manca di più oggi è il tempo vuoto: per stare un po’ con se stessi, fantasticare, il perdere tempo”. Giacomo Amati

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