MIGLIONICO.
“Dal governissimo del Comune di Matera
arriva una stangata da quasi 2 milioni di
euro”. E’ il conto che il “governissimo”
presenta ai materani per coprire 571 mila
euro di debiti fuori bilancio e 1 milione e
850 mila di aumento delle spese per la
gestione del ciclo dei rifiuti. I due temi
sono stati discussi in Consiglio comunale.
“E’ un conto salatissimo – scrive Emilio
Oliva su La Gazzetta Del Mezzogiorno del 29
luglio 2017 – ratificato da una delibera del
Consiglio comunale con l’astensione dei
consiglieri comunali Carmine Alba e Antonio
Materdomini, mentre Angelo Cotugno e Michele
Paterino si sono allontanati dall’aula al
momento del voto”. In attesa di conoscere se
e quanto i materani dovranno pagare in più
per La Tari, quel che emerge è una gestione
dei rifiuti ormai fuori controllo e
condizionata a conti ballerini mentre resta
un miraggio l’annuncio fatto più di un anno
fa dal sindaco Raffaello De Ruggieri in
ordine a un risparmio dei costi e quindi ad
una riduzione della tassa. Non solo,
“l’Armata Brancaleone, come il Pd aveva
apostrofato la vecchia maggioranza, proprio
per aver già deciso nel 2016 un aumento
della Tari, adesso “si è allargata”, ha
rilevato Cotugno, e la tassa non è
diminuita, ma è raddoppiata. Severo
l’intervento di Michele Paterino sul
riconoscimento dei debiti fuori bilancio,
“risalenti a esercizi finanziari pregressi,
per i quali avrebbe dovuto esserci rigore in
ordine alle procedure da seguire ed
all’individuazione delle cause e delle
responsabilità che li hanno prodotti”. E il
consigliere comunale Giuseppe Miolla, di
Sinistra Italiana, dice: “Si ringrazia il Pd
per il regalo di Ferragosto. Si è consumata,
in Consiglio comunale, una delle pagine
peggiori per la politica materana. La nuova
maggioranza a trazione Pd, dimenticando le
finte battaglie sostenute a difesa dei
cittadini materani per l’aumento
sconsiderato dalla tassa rifiuti (Tari) ha
approvato un nuovo salasso per le tasche dei
contribuenti della città. Dietro lo
sbandieramento del governo di responsabilità
si nasconde solo l’attaccamento alle
poltrone”. Giacomo Amati |