GIACOMO AMATI
24 Luglio 2017
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Sono passati 80 anni dalla morte di Guglielmo Marconi
MIGLIONICO. “Guglielmo Marconi, il genio che accese la radio. Morì 80 anni fa e il lutto fu mondiale”. Sono passati 80 anni dalla morte dello scienziato italiano, uni dei più celebri fisici e inventori italiani, insignito anche del premio Nobel per la fisica nel 1909: a lui si deve l’invenzione delle comunicazioni senza fili, dalla radio alla televisione. Durante la sua vita gli furono conferite 16 lauree honoris causa, 25 onorificenze di alto rango e 13 cittadinanze onorarie. Nato a Bologna il 25 aprile 1874, già all’età di vent’anni comincia i primi esperimenti lavorando come autodidatta: il suo primo successo è un segnalatore di temporali. L’8 dicembre 1895 riesce a far funzionare un apparecchio che può comunicare e ricevere segnali a distanza con l’alfabeto Morse. Non riuscendo ad ottenere finanziamenti per continuare i suoi esperimenti in Italia, si trasferisce in Gran Bretagna, dove ottiene il brevetto per la sua invenzione e installa una grande antenna alta 130 metri che trasmette il primo segnale radio transoceanico, a oltre 3.000 chilometri di distanza. Grazie all’uso della radio, vengono effettuati parecchi soccorsi in mare. Muore a Roma il 20 luglio 1937, all’età di 63 anni, e quello stesso giorno, in segno di lutto, le stazioni radio di tutto il mondo interrompono contemporaneamente le trasmissioni per due minuti. (Fonte – La Gazzetta Del Mezzogiorno del 20 luglio 2017). Giacomo Amati
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