MIGLIONICO. Tremlett: “Porto la mia
arte a dialogare con i vigneti”. Il maestro
britannico del “Wal drawing” (Disegno sul
muro) ha dipinto le pareti esterne di una
chiesa a Coazzolo (Asti). Coazzolo è un
luogo “ancora intatto in mezzo ai vigneti.
La geometria dei filari di vite mi ha
ricordato le treccine delle donne africane e
così è nato il lavoro”. David Tremlett, 72
anni, è nato in Cornovaglia nel 1945. A
partire dagli anni Ottanta ha adottato come
prevalente mezzo di espressione il “Wal
drawing” (Disegno sul muro) eseguito con
pastelli colorati, realizzando interventi in
tutto il mondo. La sua prima mostra in
Italia è stata a Bari nel 1975, nella
Galleria di Marilena Bonomo. Tra i luoghi in
cui Tremlett è intervenuto: l’ambasciata
inglese a Berlino, il “British Council” a
Nairobi (Kenya), la chiesa di San Paolo a
Villenauze-La- Grande (Francia). In Italia
ha dipinto le pareti della metropolitana di
Napoli, il Palazzo di Re Enzo a Bologna, il
Forte di Bard ad Aosta, la Zecca a Milano.
Per Tremlett l’Italia è un luogo d’elezione:
“E’ la patria della pittura – dice – dipingo
sui muri, ma sono scultore. A Roma ho
guardato Michelangelo e Raffaello con gli
occhi sgranati. Per imparare qualcosa devi
lasciarti stupire e saper osservare”.
Realizza la pittura utilizzando i
polpastrelli delle dita. Usa calce e colore
acrilico. Per lo più, crea delle forme
geometriche tradizionali: rettangoli,
quadrati, trapezi che formano una struttura
architettonica. Giacomo Amati |