MIGLIONICO. “Lo scienziato che usa le pecore come allarme
per le scosse del terremoto”. Macerata, lo studio del biologo
tedesco: gli animali sentono sei ore prima, l’ho scoperto con
dei sensori. Pecore, cani, gatti e galline possono prevedere i
terremoti? Sì, secondo il monitoraggio che un biologo tedesco,
Martin Wikelski, ha condotto in un’azienda agricola a Pieve
Torina, borgo paradisiaco sui monti Sibillini nel Maceratese
dove le scosse che hanno martoriato il Centro Italia, a partire
dallo scorso 24 agosto 2016, si sono fatte sentire con ferocia.
“Case nuove sbriciolate, vecchi casali crollati. Inagibili tante
abitazioni. Un caso, l’incontro tra gli abitanti della zona e lo
scienziato. Il biologo – scrive Alessandro Fulloni sul Corriere
della Sera del 20 giugno 2017 - si era smarrito e cercava un
luogo dove condurre un esperimento scientifico: animali che
prevedono i terremoti”. Conclusione: per sei mesi il biologo
tedesco è rimasto in zona, controllando sui computer ciò che
trasmettevano sensori, alimentati con piccoli pannelli solari
applicati su conigli, pecore, mucche, tacchini, polli e cani. Il
sistema ha registrato ogni istante degli animali. Le conclusioni
sono per ora top secret. Ma Wikelski ha lasciato filtrare una
piccola certezza: nella fattoria, cinque o sei ore prima delle
scosse, qualcosa è stato percepito. I più ricettivi sono stati i
cani pastore e poi le pecore. Giacomo Amati |