MIGLIONICO.
“Aquile con il Gps. I rapaci dei nostri
cieli. In Sicilia vengono seguiti 8
esemplari di aquile. Così sapremo come
salvarle”. Sono stati messi sotto tutela dal
Wwf otto giovani esemplari di aquila di
Bonelli, specie di rapace che prende il nome
dall’ornitologo piemontese Andrea Bonelli
(1784-1830): vive un’unicamente in Sicilia
dopo l’estinzione nel resto d’Italia.
Nell’isola sono state contate 43 coppie, di
cui solo 23 in grado di riprodursi. Per
salvarli dalle fucilate dei bracconieri e
dalla cattura dei collezionisti (oltre che
per studiarne il comportamento) un team
italo-spagnolo di ornitologi, incaricato dal
Wwf, ha dotato di trasmettitori satellitari
gli otto uccelli, tra cui sei maschi e due
femmine. “Da sempre – scrive Fulco Pratesi
sul Corriere della Sera del 15 giugno 2017 –
i rapaci hanno affascinato gli italiani.
Perseguitati per secoli perché accusati di
far stragi di selvaggina, solo da pochi anni
falchi, poiane, astori e gufi reali sono
protetti dalla legge. Ma questo non ha
ridotto i pericoli di estinzione”. Per
esempio, il falco pellegrino, il più veloce
predatore del mondo, è ridotto a pochi
esemplati: è vittima, oltre che delle
fucilate, del saccheggio dei nidi. Se ne
contano non più di 60 coppie. Ma
l’operazione più efficace di tutela riguarda
l’aquila di Bonelli, questa meravigliosa
predatrice estinta in Calabria e Sardegna,
sopravvive in Sicilia in sole 43 coppie, di
cui solo la metà si riproduce ogni anno.
Adesso c’è un progetto di salvaguardia,
finanziato dall’Ue (Unione europea), che si
sta attuando in Sicilia: otto giovani
uccelli sono stati dotati di anelli colorati
e Gps, i trasmettitori satellitari che
consentiranno di seguirli, analizzarne il
comportamento e conoscerne le abitudini. E
rendere, finalmente, sempre meno precaria la
sopravvivenza di questa stupenda specie.
Giacomo Amati |