MIGLIONICO.
“Io, l’amore e quel danno da superare”. Anna Gloria, 48 anni,
una laurea in Pedagogia e una vita da single, a Milano. Ecco il
suo viaggio nei sentimenti e nelle emozioni. E’ affetta da
tetraparesi spastica in seguito a una nascita asfittica con
utilizzo del forcipe. Quando aveva 6 mesi i medici
pronosticarono che la bambina avrebbe vissuto tutta la vita in
carrozzina. In realtà, grazie alle molte terapie alle quali si è
sottoposta, Anna cammina, è diventata indipendente e vive da
sola. Lavora al Centro documentazione del Corriere della Sera:
la sua passione è scrivere. “La mia vita sembrerebbe quasi
perfetta: vi chiederete allora perché raccontarla e perché mai
leggerla. Perché – scrive Anna sul Corriere della Sera del 22
aprile 2017 – sono una persona che porta con sé, in ogni minuto
di ogni giornata, l’etichetta di disabile. Una nascita asfittica
mi ha provocato un danno cerebrale. Un’esistenza spesa a
sottopormi ai più disparati metodi riabilitativi in diverse
località del mondo: lentamente, molto faticosamente, mi sono
conquistata un’esistenza che mi piace. Non sono stata sola, in
questi 48 anni. Ho avuto accanto la mia amatissima mamma,
sempre. Grazie al suo supporto, anche fisico, e al suo
incitamento, anche brusco, non solo ho raggiunto abilità che
nessuno avrebbe pronosticato; io oggi sono una persona serena
che si è accettata e si è fatta accettare dagli altri”. La donna
disabile non può essere considerata una malata, un’asessuata,
contenta se sopravvive. Dai 20 ai 30 anni, probabilmente la
stagione più bella per l’amore, io non ho avuto né il tempo né
la predisposizione per la vita sentimentale. Avevo paura? Non mi
sentivo all’altezza di avvicinare i miei coetanei? Poi ho capito
che l’amore e il piacere non dovevano essere cercati oltre me
stessa. A 31 anni ho deciso di fare un calendario senza veli per
dimostrare che anche una donna disabile può essere seducente: ho
capito che potevo piacere agli uomini così come ero. Così come
sono. Giacomo Amati |