MIGLIONICO
Il 3 Maggio, da 391
anni, si festeggia il SS. Crocifisso |
MIGLIONICO.
S’è accesa la luce della preghiera a
Miglionico. E si accenderanno anche le luci
delle candele in mano ai fedeli. Mercoledì 3
maggio, come avviene da 391 anni, si rinnova
la celebrazione religiosa della festa del
Santissimo. Crocifisso: vi parteciperanno
numerosi fedeli e pellegrini provenienti
anche dai centri viciniori, in
rappresentanza delle confraternite diocesane
di Matera, Montalbano Jonico e
Montescaglioso. “La data del tre maggio –
spiega Nino Comanda, 71 anni, priore della
locale confraternita del Crocifisso –
nell’antica liturgia, era il giorno
dell’invenzione della Croce. E il Concilio
Tridentino ne ha sancito la data come
ritrovamento della Santa Croce di Cristo”.
La statua lignea a misura di uomo fu portata
in paese, nella chiesa del Convento,
nell’anno 1626, da padre Eufemio da
Miglionico che, due anni prima (nel 1624)
l’aveva commissionata allo scultore frate
Umile da Petralia Soprana (Palermo), dopo
aver appreso la notizia di un terremoto che
si era verificato in Basilicata, ma che non
aveva arrecato danni al monastero
miglionichese. “E’ una festa di penitenza e
di preghiera – spiega Comanda – e il SS.
Crocifisso è uno dei simboli più celebrati
del Cristianesimo. Ci aiuta a capire il
senso cristiano della Santa Croce, che
esprime un messaggio di perdono, di
solidarietà e di pace. Guardando la Croce,
possiamo riconoscere che, dinanzi a Gesù,
ogni persona può piegarsi non per la paura
del giudizio, ma per la meraviglia
dell’amore”. La statua rappresenta Gesù
Cristo messo in croce, con il capo, cinto da
una corona di spine, reclinato sulla spalla
e con le mani inchiodate ai bracci della
Croce, i piedi inchiodati e il costato
trafitto. Sopra il capo c’è la scritta
“INRI”: è il simbolo della Croce che, oggi,
rappresenta le tante sofferenze del mondo:
sono quelle causate dalla fame, dalla
guerra, dalle ingiustizie, dalla violazione
dei diritti umani. “Gesù sulla Croce ha
preso su di sé tutte le croci del mondo. E
la Croce è diventata una luce di speranza e
di salvezza”, per dirla con Papa Giovanni
Paolo II. “La festa del Crocifisso –
conclude il priore Comanda – richiama il
concetto della pietà, della misericordia e
dell’amore di chi prende a cuore il prossimo
e si prende cura dei bisognosi”. Il
programma religioso della festa prevede,
alle 10,30, nella chiesa del Convento, la
celebrazione della santa messa solenne che
sarà presieduta da mons. Antonio Giuseppe
Caiazzo, arcivescovo della diocesi di
Matera-Irsina, con l’assistenza di don Mark
Anthony Stanislaus. Alle 12 seguirà la
processione, cui parteciperanno le locali
congreghe del SS. Crocifisso e del Sacro
Cuore di Gesù, con l’immagine del SS.
Crocifisso per le vie del centro cittadino,
con servizio bandistico a cura del locale
complesso bandistico, diretto dal maestro
Giovanni Di Napoli. In serata, alle 19,
nella Chiesa Madre, altra messa solenne che
sarà celebrata da padre Giuseppe Castronuovo.
Seguirà, in piazza Popolo, il servizio
d’orchestra; alle 22, in piazza Castello, si
svolgerà lo spettacolo dei fuochi
pirotecnici, a cura della ditta “Danilo
Madio” di Bernalda. Giacomo Amati |
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Labriola
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