MIGLIONICO.
Case malsane, insalubri ed insicure a Miglionico negli anni
Sessanta. Costituivano un fattore di rischio per la salute. Una
testimonianza oggettiva della situazione è “fotografata”
dall’articolo “Indagine sulle case malsane a Miglionico”, a
firma del prof. Domenico Palma, pubblicato sul periodico
culturale “7M” del mese di aprile 1970. La sua “ristampa”, a
cura di Mimmo Sarli, è fruibile da ieri (29 aprile 2017) in
esclusiva su “Miglionicoweb”, la “biblioteca” della storia di
Miglionico, del prof. Antonio Labriola. Si tratta di uno studio
approfondito, che si fonda su dati oggettivi e, per dirla con
Mimmo Sarli, “meritevole di essere sottoposto alla riflessione
di tutti i miglionichesi e in particolare di quella degli alunni
della locale scuola statale”. Cosa dice l’indagine? Ebbene, la
ricerca fu svolta nei mesi di ottobre e novembre 1969 e prese in
esame un campione, a caso, di 248 famiglie miglionichesi
residenti tra i vari rioni del paese. All’epoca, la popolazione
residente era costituita da tre mila abitanti. Mediamente,
ciascuna famiglia disponeva di una casa composta da 2-3 vani,
circa 40-50 metri quadri. Per la precisione, ben 110 nuclei
familiari, composti per lo più da 5-6 persone, avevano a
disposizione soltanto 2 vani. Erano case inadeguate. Tante erano
le famiglie che disponevano di 1 solo vano. “Su 248 famiglie
intervistate, solo 24 avevano a disposizione un bagno”.
Moltissime erano le abitazioni che mancavano di acqua. “Tante le
case (almeno 1/3) - si legge nell’articolo – dovrebbero essere
demolite perchè insicure e senza le più elementari condizioni
igieniche”. Vi coabitavano, in alcuni casi, anche 6-7 persone:
in uno spazio di 30 metri quadri si svolgeva tutta la vita
abitativa e sociale della famiglia. Ed una composta da ben 9
persone abitava in una casa che risultava essere priva di wc
(water-servizio igienico). Erano abitazioni per lo più
sovraffollate, prive di illuminazione adeguata, di
riscaldamento, con tanti fattori di rischio che favorivano
l’insorgere di malattie. Erano case antigieniche, prive di
servizi igienici essenziali. Lo spazio abitativo era decisamente
inadeguato per famiglie composte da sei sette persone. E tante
erano le case senza quelle caratteristiche strutturali in grado
di tutelare la salute fisica e mentale di chi ci abitava. Da
allora sono trascorsi cinquant’anni. A distanza di mezzo secolo
si può solo apprezzare quelle che sono le nostre attuali
condizioni di vita in abitazioni dotate di tante comodità.
Giacomo Amati |