MIGLIONICO.
“Anziani lucani da accudire: bomba sociale da disinnescare”.
“Fino a quando reggerà la famiglia lucana?”, si chiede Massimo
Brancati su La Gazzetta Del Mezzogiorno del 6 aprile 2017. Da
una parte è “ammortizzatore sociale” per i giovani disoccupati,
dall’altra “custode” degli anziani. In Basilicata, dove il
rapporto tra ragazzi under 25 e pensionati è di 1 a 6, siamo
sull’orlo dell’emergenza sociale. E’ una condizione di cui
prendere coscienza al più presto e agire a livello politico. Le
pensioni da fame (in Basilicata l’assegno medio è di 630 euro al
mese) e i problemi di salute tipici dell’età costituiscono un
mix esplosivo di fronte al quale che si fa? Zac, si tagliano i
fondi destinati ai servizi socio-assistenziali e socio-sanitari,
già carenti da tempo, con il peso del welfare scaricato sempre
di più sulle famiglie. Quanto potranno reggere ad accudire un
anziano magari non autosufficiente? L’amore e la disponibilità
non bastano. Servono soldi. Adesso l’assegno di accompagnamento
è dispensato col contagocce, restringendo sempre di più il
raggio d’azione dei requisiti. “Andrebbe erogato alle persone
non autosufficienti, ma non di rado accade che venga concesso,
dopo mesi dalla richiesta, a chi agonizza sul letto di morte. Di
questo passo diventerà un contributo per le spese funebri”.
Giacomo Amati |