MIGLIONICO.
“Torino, città degli alberi”. Secondo la classifica sviluppata
dal sito “Mit” di Boston, Torino è tra le 17 città con la
“maggior percentuale di copertura arborea”, scrive Marco
Imarisio sul Corriere della Sera del 6 marzo 2017. Torino è
stata a lungo abbinata al grigio. Era il colore della città
fabbrica. Ma adesso è tra le metropoli più verdi al mondo. A
partire dal nuovo secolo, è diventata altro, prendendo
finalmente coscienza della sua bellezza e di nuove vocazioni che
non fossero quella a tinta unita dell’industria. “Ma non è mai
stata considerata verde. Perché la sua vegetazione è come la sua
personalità, incline al pudore. Il suo verde urbano è costituito
da un patrimonio naturale da 170 mila alberi e 23,94 metri
quadrati di verde per abitante. C’è il “parco del Valentino”,
che sta in riva al Po. Ci sono i giardini di piazza Cavour,
quelli Reali di viale “Primo Maggio”, che sono i più antichi. E
il “Parco della Tesoriera”, dove sorge l’albero della fortuna,
il platano largo 6 metri e mezzo e vecchio di almeno trecento
anni, fu piantato nel 1715: ha una circonferenza di 7,20 metri,
è alto 25 metri ed è l’albero più vecchio di Torino. Poi, va
considerato l’ippocastano di corso Re Umberto, il vicino di casa
speciale di Primo Levi, che ospita numerosi passeri e merli. I
viali ospitano 65.000 alberi. E così il verde non ti lascia mai
da solo con il grigio metropolitano. I torinesi, quindi, “hanno
la fortuna di vivere in una città più “green” del mondo”. Giacomo
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