MIGLIONICO.
Piero Fraternali, 55 anni, docente del Politecnico di Milano,
insegna informatica ai bambini della scuola di “El Fortin di
Guayaquil” in Ecuador (America Latina). Da dieci anni, ormai, il
professore Fraternali cura il progetto della scuola superiore di
informatica, meccanica ed elettronica nella favela di “El Fortin”
di Guayaquil. Lo fa, utilizzando ferie e permessi e coinvolgendo
altro colleghi, oltre a molti studenti che si sono entusiasmati
e “hanno accettato di stare con lui in Ecuador – scrive
Elisabetta Soglio sul Corriere della Sera – per insegnare,
programmare computer, montare macchinari, ma anche dipingere
aule o giocare con i bambini, se serve”. Il prof. Fraternali,
informatico, arriva per la prima volta nella favela di “El
Fortin” nell’agosto 2007: serve qualcuno che installi un
computer. Il prof. Fraternali va a trascorrere le ferie in
quella scuola. “Mi ha cambiato la vita – dice – e non sono più
riuscito ad abbandonarli. Da quell’estate, organizzo due viaggi
l’anno. All’inizio non c’erano neppure acqua e luce. Parlavamo
di computer a persone che non avevano da mangiare, era un
continuo pugno nello stomaco”. Ma la scuola cresce, i ragazzi
arrivano perché quella è l’unica possibilità di salvarsi dalla
strada. Nel 2009 si festeggiano i primi diplomi. I padri
missionari avevano voluto tentare l’esperimento della scuola
superiore perché sapevano che questi ragazzi, dopo le scuole
elementari e medie, avrebbero rischiato di perdersi.
L’istruzione è il loro passaporto per una vita dignitosa. In
dieci anni, i tre corsi di informatica, meccanica ed elettronica
hanno diplomato diecimila studenti. Alcuni si sono anche
laureati e tutti sono riusciti a trovare un lavoro e a lasciare
la favela. Il prof. Fraternali continua a programmare le sue
trasferte: la sua azione di volontariato continua. Giacomo
Amati |