MIGLIONICO.
Martina Camuffo, 36 anni, veneta, tra pochi giorni diventerà
mamma per la seconda volta: la nascita della sua bambina è
prevista per il 16 febbraio 2017. Due mesi fa è stata contattata
per un colloquio da “The Creative Way”, azienda con sede a
Padova e Mestre che dal 2010 si occupa di siti internet e web
design. L’azienda è in espansione e cercava una persona che
potesse occuparsi della parte commerciale del lavoro: “Avevamo
già visto Martina lavorare, sappiamo come si muove e quali
competenze ha”. Prima del colloquio Martina ha avvertito di
essere al settimo mese di gravidanza. La circostanza non ha
scoraggiato i suoi futuri datori di lavoro che l’hanno assunta:
ora farà cinque mesi di maternità, poi comincerà a lavorare.
(Fonte, Corriere della Sera del giorno 8 febbraio 2017 e La
Gazzetta Del Mezzogiorno). Un uomo che ha imparato la lezione,
Samuele. Una donna, Martina che ha sfidato i tabù del mondo del
lavoro verso la gravidanza. Questi due giovani veneziani, 38 e
36 anni, hanno buttato giù lo storico muro che le aziende alzano
davanti alle donne col pancione. Martina Camuffo si è vista
proporre l’assunzione da Samuele Schiavon al nono mese di
gravidanza: una svolta copernicana nel mondo dell’economia. Una
vittoria per le tante donne che vogliono conciliare il diritto
al lavoro con quello ai figli. A fare la differenza è stata
l’esperienza vissuta da Schiavon: “Ho capito le difficoltà di
mia moglie – ha raccontato l’imprenditore – la quale lavorava a
tempo determinato e quando ha comunicato che aspettava un
bambino è stata lasciata a casa. Sul piano lavorativo la
maternità è quasi una condanna. E non volevo essere io a tenere
comportamenti di questo tipo”. Questo caso ha suscitato
un’approvazione bipartisan nel mondo politico: dall’ex premier
Matteo Renzi che ha telefonato al giovane imprenditore, alla
segretaria della Cgil, Susanna Camusso, per finire a Giorgia
Meloni, presidente di Fratelli D’Italia. Giacomo Amati |