MIGLIONICO.
Un’altra meravigliosa poesia in dialetto miglionichese, “Tal
e Qual”, la n.95, firmata dal geniale poeta Mimì Daddiego,
è stata pubblicata, nei giorni scorsi (mercoledì 16 novembre
2016), in esclusiva su “Miglionicoweb”, a cura del prof. Antonio
Labriola. La lirica, che è composta da 17 versi, celebra la
splendida avventura dei venti ragazzi miglionichesi che hanno
rappresentato alla grande il nostro Comune nella trasmissione
televisiva “Mezzogiorno in Famiglia”, in onda su Rai2. In
particolare, nel suo stupendo testo poetico (che è degno di
essere pubblicato anche in prima pagina, è il suggerimento che
rivolgo al prof. Labriola), Daddiego fa un parallelo tra la
Coppa conquistata due settimane fa dai venti “eroi”
nell’entusiasmante e vittoriosa sfida contro i ragazzi del
Comune di Porto Azzurro (Livorno) e un’altra “storica” vittoria,
quella ottenuta negli anni Sessanta dalla celebre squadra di
calcio “Olimpia” (di cui Daddiego era il presidente) che, a
Grassano, vinse il campionato di seconda categoria. “Allora –
sottolinea il poeta – furono i semplici clacson delle auto di
due famosi noleggiatori del paese, Donato Santorsola e Michele
Pace a destare l’attenzione della comunità al ritorno in paese
da parte dei giocatori. Poi, in verità, ci pensò anche la locale
banda musicale, riunitasi alla meglio, a dare il doveroso
risalto a quell’impresa sportiva. Nei giorni scorsi, invece, ad
attendere gli “eroi” in piazza Castello c’era persino il
Sindaco. Magie dello sport. Due super affermazioni, entrambe
sottolineate dall’entusiasmo incontenibile dei miglionichesi.
Due “fotografie” poetiche. Due vittorie destinate a restare per
sempre nei “capitoli” della storia di Miglionico. Due emozioni
forti. Due momenti di estasi immortalati, nei suoi versi,
dall’estro creativo di Mimì Daddiego. Colossale! Per dirla con
una famosa esclamazione di Pinuccio Scolletta, uno dei giocatori
“simbolo” della celebre “Olimpia”.
Giacomo Amati
TAL E QUAL
(95)
Quann eggh vist in television
l’arriv du pustalicch, tutt a fa fest
e abbatt l man.
Tu nan ma vist, ma ngèr pur i.
A stessa fest ànn fatt a nù,
quann turnamm da Irassan, ca ierm vnciut.
A cinchcient sunann s’affacciò
sop a strada Quarant
ch la bandier dell’Olimpia.
Dunat Cucchiarin dret
E dret ancor Antonio Pace.
Chin chin d sciuquatur, stanch ma cuntient.
Nan ngèr l’altoparlant ch la canzon, the
champions,
ma la bbann ca sunav e
Nucenz ca abbattev fort l piatt.
L’ntèro popolo in festa, coma jòsc.
Josc e tànn, bell, bellassà. |