MIGLIONICO. Un
inno al lavoro. Ma anche una lode alla creatività. E’ la
ricerca “Artigiani ed esercenti attività commerciali
a Miglionico dal Novecento”, a cura del prof.
Antonio Labriola [pubblicata sul sito
www.miglionicoweb.it]. Uno studio accurato che esplora
due settori lavorativi, artigianato e commercio, che
hanno fatto la storia del paese sotto
il profilo economico e sociale. Un’indagine meravigliosa
che attraverso fotografie, documenti, nomi e cognomi di
decine e decine di protagonisti della vita sociale della
comunità, alcuni dei quali vengono citati anche con i
loro suggestivi soprannomi,ne racconta vicende e
segreti, a partire dagli anni del dopo guerra fino ad
arrivare ai giorni nostri. E’ una pagina di memoria e
nostalgia. Un atto d’amore che il prof. Labriola dedica
al suo paese natio. E’ la testimonianza di una vita
ricca di fermento, fondata sul lavoro. Quest’ultimo
viene visto da più angolature e nelle sue molteplici
sfaccettature: da quella artistica propria
dell’artigianato all’aspetto più duro e faticoso del
lavoro bracciantile del facchino. In pratica, la ricerca
racconta la storia di numerose attività lavorative;
descrive i mestieri degli anni Cinquanta e Sessanta e ne
mette in risalto gli aspetti peculiari. Vengono
descritti nei loro particolari: sembrano degli
“affreschi” di notevole impatto emotivo, il cui pregio,
ovviamente, non va ricercato nella dimensione estetica,
ma nella sua valenza sociale, ovvero nel suo essere la
testimonianza di un’epoca. Osservandone le botteghe
artigianali si ha la sensazione di compiere un “viaggio”
nel tempo passato, nella storia del paese: se ne scopre
un sistema di vita virtuoso, certamente povero di mezzi
economici, ma ricco di tanta umanità e di vitalità
artistica. Per questa ragione, l’indagine sembra essere
un saggio di sociologia: il protagonista ne è l’uomo
“faber”e “sapiens”, dotato sia di spiccata manualità che
di genialità creativa. Sul “palcoscenico” della ricerca
ci sono luoghi e fatti, ma soprattutto tanti uomini e
donne che col loro instancabile lavoro e la
testimonianza del loro esempio di vita hanno contribuito
a migliorare la qualità della nostra vita.E’ un’indagine
che risveglia i ricordie che propone immagini di
mestieri, di alcuni dei quali non c’è più traccia nella
società d’oggi, ma che per decenni, quelli del dopo
guerra, in particolare, rappresentarono il motore,
l’elemento propulsivo di sviluppo del sistema economico
e sociale del paese. Ma anche una delle sue anime: forse
quella più appariscente. In definitiva, la ricerca
targata Labriola è come una fontana che fa zampillare
ricordi, che suscita emozioni che fa affiorare
sentimenti di commozione. E’ una “sorgente di luce”. E’
una fonte limpida ed autentica di cultura del lavoro. Giacomo Amati
http://www.miglionicoweb.it/miglionicoweb_02/altre_pagine/artigiani_nel_novecento.htm
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