MIGLIONICO.
Una nuova “lampada” s’è accesa su “Miglionicoweb”,
la preziosa “Biblioteca” creata 17 anni fa dal prof.
Antonio Labriola. E’ un nuovo “fascio di luce” sulla
storia di Miglionico.E’ un dono prezioso. Ieri, ce l’ha
regalato da Roma, ove risiede, il carissimo Mimmo
Sarli, che avendo rintracciato tra i suoi documenti
alcuni numeri del periodico “7M”, il “Bollettino
culturale” edito dall’omonimo circolo culturale,
presieduto dal compianto prof. Mariano Montemurro, su
“Miglionicoweb” proporrà la riedizione di alcuni
articoli di quell’epoca storica che, come scrive
opportunamente Mimmo nella sua nota di presentazione
dell’iniziativa, fu caratterizzata dal primo fenomeno
della “Contestazione giovanile”. Alla fine degli anni
Sessanta, nacque la “contestazione studentesca”, il cui
bersaglio polemico era rappresentato dall’autoritarismo
e dal formalismo della società adulta di allora. Come
testimoniato dal documento originale pubblicato ieri su
“Miglionicoweb”, nella nuova rubrica denominata da
Labriola “Come eravamo”, a cura di Mimmo Sarli, la prima
redazione del giornale era costituita da Giuseppe
Dalessandro (direttore responsabile) e dai
redattori: Vito Capozzi, Franco Casella, Pina
Martulano, Mariano Montemurro, Domenico Sarli.
Segretaria di redazione era Margherita Tubito;
invece, Tommaso Buono ne era il disegnatore e
l’impaginatore. Tra i collaboratori figuravano:
Saverio Ribellino, Giovanni Ribellino, Domenico Lascaro,
Alfredo Cinnella, Domenico Palma, Franco Divincenzo,
Emilio Ruzzi, Ferdinando Aspriello, Giambattista Musillo
e il sottoscritto.
Il primo numero del giornale fu pubblicato nell’anno
1968, ovvero 48 anni fa. Il periodico veniva stampato a
Matera, presso il “Csu” (Centro servizi culturali), in
via Cappelluti ed aveva una diffusione interna, cioè tra
i soci del circolo. La sua denominazione “7M”, la stessa
del circolo, fu ispiratadallo stemma del Comune che
raffigura un cavaliere vicino al Castello del
Malconsiglio: “Milone-milite-magno-munì-Miglionico-magnifiche-mura”.
Ovviamente, il circolo che non aveva scopo di lucro, era
finalizzato a promuovere un’attività culturale,
ricreativa e di volontariato. Coniugava cultura e svago;
conoscenza e intrattenimento; impegno civile e
divertimento. Per i soci più giovani, partecipare alla
vita sociale del circolo fu come entrare in un mondo
magico: era il mondo sconosciuto dell’associazionismo
che ci fece scoprire le prime gite al mare e sui monti,
luoghi che tanti di noi non avevano mai visto, se non in
cartolina o sui libri di scuola.
Giacomo
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