MIGLIONICO.
Messaggio di Papa Francesco ai giovani a conclusione del
suo viaggio in Polonia per la XXXI “Giornata mondiale
della gioventù”. (Fonte La Gazzetta Del Mezzogiorno).
Eccone alcune riflessioni. “Potranno giudicarvi dei
sognatori perché credete in una nuova umanità che non
accetta l’odio tra i popoli, non vede i confini dei
Paesi come delle barriere e custodisce le proprie
tradizioni senza egoismi e risentimenti, ma non
scoraggiatevi: col vostro sorriso e con le vostre
braccia aperte voi predicate speranza e siete una
benedizione per l’unica famiglia umana”. E’ forte
l’appello del Pontefice ai giovani del mondo ad essere
“costruttori di fraternità in un mondo frammentato, in
una Europa spaventata dal terrorismo e dall’immigrazione
e in una Polonia che sembra non amare la
multiculturalità. E’ un appello alla speranza”. Poi, il
Santo Padre ha invitato i giovani a “chattare con Cristo
nella preghiera e a fare del Vangelo il proprio
navigatore”. Inoltre, il Papa ha esortato i giovani a
non “fermarsi alla superficie delle cose: diffidate
delle liturgie mondane dell’apparire. Con voi giovani
c’è una speranza di umanità”. E ancora: “Non si può
rimanere seduti in attesa con le braccia conserte né si
può rispondere a Cristo con un semplice messaggino. Non
bisogna lasciarsi anestetizzare l’anima”. Quindi,
l’appello finale: “Mettetevi in gioco, perché la vita
non va chiusa in un cassetto. I giovani sono la speranza
del futuro, ma bisogna realizzare due condizioni: la
prima è di avere la memoria, chiedersi da dove vengo e
tenere a mente la propria storia perché un giovane senza
memoria non può essere speranza per rappresentare il
futuro”. La seconda condizione consiste “nel parlare con
gli adulti, con i genitori e soprattutto con i nonni e
se i nonni sono volati in cielo, allora con gli
anziani”.
Giacomo
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