MIGLIONICO.
Incarnano cultura, valori, competenze. Esprimono
creatività. Non sono più di moda. E’ vero. Ma le
attività artigianali esercitano un fascino immutato e
particolare. Lo stiamo riscoprendo in questi giorni.
Merito della ricerca “Artigiani ed esercenti attività
commerciali a Miglionico nel 1900”, a cura del
prof. Antonio Labriola.E’ come un’opera d’arte. La
si può ammirare, in esclusiva, su “Miglionicoweb”,
il sito “online”, targato Labriola, creato 17 anni fa.
L’indagine ha il merito di mettere in luce le
peculiarità dell’artigianato con i loro protagonisti.
Nel particolare contesto storico degli anni del dopo
guerra, l’artigianato e il commercio rappresentarono
“l’oro” della nostra comunità: fonte di sostentamento
economico e di sopravvivenza per numerose famiglie
miglionichesi. Una “miniera” preziosa, ricca di
“tesori”. Man mano che si avanti nella raccolta delle
testimonianze e dei ricordi di questa sorta di
“giacimento d’oro” si scopre che numerose erano anche le
protagoniste femminili: erano le sarte, che svolgevano
il loro nobile lavoro quasi esclusivamente nelle proprie
abitazioni. Parlando, in particolare, con una di loro,
Rosalba Centonze, da sempre maestra sarta d’avanguardia
e raffinata, si avverte una sensazione particolare:
quella di trovarsi di fronte a dei racconti d’avventura.
Nella fattispecie, però, non si tratta di racconti
fantastici, ma di fatti veri. Sono ambientati in luoghi
veri. Le protagoniste sembrano delle eroine, dedite al
lavoro dalla mattina alla sera: erano le sarte. Dotate
di una manualità spiccata e di un enorme potere
creativo. Artiste vere e proprie, capaci di lavorare con
il cuore e la mente.
Giacomo
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