MIGLIONICO.
All’economista e parlamentare miglionichese, Francesco Paolo
Marinaro (nato a Miglionico il 18 novembre 1892 e morto a Roma
il 6 settembre 1972, all’età di 80 anni), uno dei “Padri” della
Costituzione della Repubblica italiana, va intitolata un’opera
pubblica del nostro paese. La mozione-proposta in tal senso è
stata presentata, nei giorni scorsi, all’attenzione del sindaco
Angelo Buono (Pd) e del Consiglio comunale, da parte del gruppo
consiliare di minoranza del M5S. “Quando si parla di
Costituente, per quanto riguarda la Basilicata – si legge nella
proposta di delibera firmata dai tre consiglieri comunali
“grillini” – il pensiero corre immediatamente al senatore a vita
Emilio Colombo. Ma c’è anche un’altra figura che andrebbe
ricordata: è quella dell’on. Francesco Paolo Marinaro, nato a
Miglionico da Pietro Antonio Marinaro e Maria Gaetana Dimarco.
Partecipò alla prima guerra mondiale, combattendo sul Piave.
Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, fu eletto
sindaco di Miglionico e amministrò il paese per pochi mesi, dal
1921 al 1922. Trasferitosi a Roma per intraprendere la carriera
di magistrato, fu eletto deputato nel collegio “Roma XX” per la
lista “Blocco Nazionale della Libertà”. Quale segretario, dal 20
luglio 1946, fece parte della commissione parlamentare
incaricata di elaborare la “Carta Costituzionale” della
Repubblica italiana. A riguardo, il prof. di “Istituzioni di
diritto pubblico dell’Università “La Sapienza” di Roma, Vincenzo
Atripaldi sottolinea che “l’on. Francesco Paolo Marinaro svolse
un ruolo rilevante nell’elaborazione dell’art. 47 della
Costituzione che così recita: “La Repubblica incoraggia e tutela
il risparmio in tutte le sue forme”. In virtù delle sue doti di
economista, Francesco Paolo Marinaro occupò anche il posto di
capo del personale all’interno della “Banca d’Italia”. Per
queste ragioni, la figura del parlamentare miglionichese “è
motivo di onore e orgoglio per tutta la comunità miglionichese e
per tutto il popolo lucano – conclude la mozione del M5S – ed è
meritevole di essere ricordata degnamente da tutte le
generazioni presenti e future”. Giacomo Amati |