MIGLIONICO.
Un’idea geniale! Vincente ed entusiasmante. E’ quella che ha
ispirato l’iniziativa di raccontare la storia dell’artigianato
miglionichese. “Artigiani ed esercenti commerciali a Miglionico
nel 1900”. Si chiama così e sta appassionando i miglionichesi,
soprattutto quelli meno giovani che, direttamente o
indirettamente, ne hanno vissuto gli aspetti salienti.
E’ un’iniziativa targata Antonio Labriola. Da alcuni
giorni, la si può apprezzare ed ammirare su “Miglionicoweb”,
la sua meravigliosa “biblioteca”, creata 17 anni fa. L’angolo
dell’artigianato è una rubrica che si avvale anche della
preziosa collaborazione del poeta miglionichese Mimì Daddiego.
La pagina è in continua evoluzione: al momento descrive 19
attività artigianali: si parte da quella firmata dai maestri
calzolai e si va avanti con le altre: quelle scritte dai mugnai,
i fabbri, i falegnami, i barbieri, i fornai, i sarti del paese,
eccetera, fino ai gestori di “Sali e tabacchi”; è verosimile
che, nei prossimi giorni, si continui con i facchini ed altre
figure di lavoratori che hanno fatto la storia del nostro paese.
Finora, 153 ne sono i protagonisti elencati con i loro nomi,
cognomi e soprannomi. E resi “immortali” dalle loro fotografie:
alcune sono sbiadite; altre denotano il “peso” dell’età. Ma
tutte sono fortemente suggestive e funzionali al lavoro
prodotto. La ricerca consente di “vedere” come si svolgeva, in
paese, il lavoro artigianale. E’ descritto nelle sue molteplici
sfaccettature. L’iniziativa, presentando i mestieri esistenti
nel tessuto sociale di Miglionico, ne racconta la storia. Il
contesto storico di riferimento è quello che inizia dagli anni
del dopoguerra e prosegue con gli anni Cinquanta, Sessanta e
Settanta. Poi, con l’inizio del processo
dell’industrializzazione della Val Basento, cominciò il lento,
ma inesorabile declino delle attività artigianali. I lavori
descritti su “Miglionicoweb” sono come degli “affreschi” di
rilevante impatto emotivo: sono la testimonianza di un’epoca che
non c’è più. Per i miglionichesi adulti, vedere i volti degli
artigiani, è come ritornare a calarsi nell’atmosfera delle loro
botteghe di lavoro. Si ha la sensazione di compiere un “viaggio”
nel tempo passato e di riscoprire un sistema di vita povero di
mezzi economici, ma tanto ricco di umanità e di fermento. Il
protagonista della rubrica è l’uomo “faber”, l’uomo “sapiens”,
dotato sia di una forte manualità sia di una geniale creatività.
Questa meravigliosa rubrica è un vero e proprio “saggio” di
storia, di sociologia e di economia miglionichese: ci fa
riflettere sugli aspetti di tanti mestieri virtuosi, di cui,
purtroppo, non c’è più traccia nella società d’oggi.E’ un inno
al lavoro. Ne insegna la cultura. Fa commuovere e riflettere. Ci
fa vedere tante “storie”. Sono storie dei lavori che hanno
rappresentato il “motore”, l’elemento propulsivo dello sviluppo
economico, culturale e sociale della nostra comunità. Sono
“storie d’amore” che, per tanti anni, hanno rispecchiato l’anima
della vita sociale di Miglionico.
Giacomo Amati |