MIGLIONICO.
Novità nel panorama letterario miglionichese: è rappresentata
dalla poesia in vernacolo di Mimì Daddiego (75 anni,
miglionichese doc) che, da tanti anni, ormai, vive nella città
dei Sassi. Sono state sufficienti otto sue poesie scritte in
dialetto miglionichese, tutte pubblicate sul sito di “Miglioncoweb”,
creato diciassette anni fa dal prof. Antonio Labriola, per
catturare l’attenzione dell’intera comunità. Oggi, mercoledì 6
luglio 2016, ne sono state pubblicate altre venti: esplorano la
vita sociale del paese, mettendone in risalto usi, costumi e
tradizioni. Sono delle delizie: le leggi e ti commuovi. Sembra
di leggere alcune “pagine” della storia del nostro paese. E’
come ricevere delle carezze! In paese, in questi giorni, tutti
ne parlano, le leggono e si emozionano. “Magie” della poesia
dialettale: è come se avesse sbancato “la classifica Autidel”
della cronaca cittadina. Ma, cosa hanno di particolare e,
soprattutto, cosa dicono questi componimenti poetici, di così
importante e significativo, al punto da monopolizzare
l’attenzione dei miglionichesi? Ebbene, la poesia di Daddiego ha
stregato i miglionichesi, soprattutto quelli meno giovani, in
virtù di tre ragioni essenziali. La prima: raccontano il
passato. Nei suoi versi, il poeta miglionichese descrive i suoi
sentimenti nei confronti del paese natio; indica le cose che gli
mancano di Miglionico e, così facendo, finisce col regalare al
lettore le emozioni incomparabili ed uniche di una “storia
d’amore senza tempo”. Sono quelle che scaturiscono da una
visione della vita fondata sulle buone maniere, sul senso
dell’umiltà, sull’amicizia e sulla capacità di prendersi cura,
nel momento del bisogno, dei problemi del prossimo. Altro che
società “globalizzata” d’oggi, ove, l’indifferenza e la
solitudine sembrano essere gli atteggiamenti prevalenti. La
seconda ragione del successo delle poesie di Daddiego è
riconducibile al fatto che questi versi fanno rivivere ai
miglionichesi la loro “miglionichesità”, ovvero le loro origini
e la loro identità, fondate sull’operosità, sulla generosità e
sulla visione solidaristica della vita. Di quando era
sufficiente bere l’acqua fresca della sorgente “Pila” per
sentirsi felici. La terza ragione, infine, consiste
nell’auspicio che l’autore rivolge al suo paese natio: quello di
tornare alle virtù del passato. Per tornare a risplendere. Per
riscoprire un nuovo “rinascimento”. In pratica, Daddiego esorta
la comunità miglionichese a rivivere al massimo quei
comportamenti virtuosi che, in passato, una sorta di “età
dell’oro”, ne contraddistinguevano la vita sociale: il senso
della solidarietà, il rispetto reciproco, l’attenzione al bene
comune e la riscoperta di alcuni valori fondanti della vita
comunitaria: l’amicizia, l’amore per il prossimo, l’impegno
civile, l’assiduità nel lavoro. Giacomo
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