MIGLIONICO.
Campanello d’allarme per la scuola di Basilicata. Parecchie
scuole, soprattutto nei piccoli paesi della provincia di
Potenza, rischiano di chiudere. Colpa del calo demografico.
Purtroppo, la popolazione scolastica diminuisce di giorno in
giorno. In vista del prossimo anno scolastico non si potranno
formare molte classi. Per adesso, il problema riguarda in modo
particolare le prime classi della scuola secondaria di primo
grado (ex media). Per esempio, “a Savoia di Lucania ci sono in
tutto 18 alunni divisi equamente tra seconda e terza classe”
(fonte Gazzetta Del Mezzogiorno). “Va peggio a Castelluccio
Superiore: qui la tabella numerica che indica le tre classi è
immacolata. Medesima cosa accade a Guardia Perticara. Invece, a
San Martino d’Agri risulta esserci solo una seconda classe con
17 alunni. Tra gli altri comuni che l’anno prossimo non
riusciranno a coprire le prime classi delle medie ci sono
Armento, Trivigno, Castelmezzano, Pietrapertosa, Brindisi di
Montagna, Nemoli, San Chirico Raparo, San Chirico Nuovo, Sasso
di Castalda, Gallicchio, Terranova del Pollino, San Costantino
Albanese, Noepoli (qui non si forma nemmeno una classe),
Cersosimo, e Castronuovo di Sant’Andrea”. Ne discende l’amara
considerazione: alcuni paesi lucani rischiano di diventare dei
“reperti archeologici e basta”. Se in un paese manca la scuola,
quale famiglia, “in futuro, potrà decidere di risiedervi per
assicurare un minimo di istruzione ai propri figli”? Cosa si può
fare, allora, per risolvere questo problema? Secondo i sindacati
della scuola, “l’unica soluzione è rappresentata dalla
costituzione dai consorzi dei comuni che si uniscono e fanno
insieme le scuole. Bisogna creare lavoro. Solo così le famiglie
potranno restare nei piccoli centri, mettere su famiglia e
mandare i figli a scuola”. Oppure, i piccoli paesi sono
destinati a scomparire, purtroppo. Giacomo Amati |