MIGLIONICO.
In Italia ci sono più badanti che medici e infermieri, ma manca
la preparazione. “Solo una su sette sa fare iniezioni e conosce
le tecniche di base di cura e igiene” (fonte La Gazzetta Del
Mezzogiorno). Eppure alle badanti è affidata, sebbene in parte,
la salute degli anziani che di assistenza specializzata hanno
sempre più bisogno. Per questo motivo, gli anziani, a volte, non
si sentono perfettamente sicuri nelle mani delle loro badanti,
pur sapendo che rappresentano un punto di riferimento essenziale
e irrinunciabile nella propria esistenza. Per esempio, “un
anziano su tre teme che la propria badante possa commettere
sbagli nel dare i farmaci. Una preoccupazione fondata, visto che
il 77% delle badanti è di nazionalità straniera e quindi alla
scarsa formazione sanitaria si aggiungono gli inevitabili
ostacoli correlati ad una maggiore difficoltà di comprensione
della lingua italiana e, di conseguenza, delle indicazioni
mediche”. Nel nostro Paese ci sono circa tre milioni di badanti,
ma poche hanno avuto la possibilità di formarsi per l’assistenza
sanitaria. Per risolvere questo problema, “in nove regioni
italiane (Lombardia, Sardegna, Calabria, Molise, Abruzzo,
Toscana, Umbria, Marche e Lazio) sono stati attivati dei corsi
di formazione per mettere in condizione le badanti di imparare
ad eseguire in modo giusto semplici atti assistenziali come
un’iniezione, la rilevazione della pressione o la misurazione
della glicemia”. Infine, grazie a questi corsi di formazione, le
badanti sapranno “identificare i bisogni e le problematiche
fisiche, psicologiche, assistenziali e curative delle persone
che assistono”. Giacomo Amati |