MIGLIONICO.
Con le riflessioni sulla nuova legge elettorale, “l’Italicum” è
continuato ieri sera, sabato 14 maggio, l’incontro-dibattito sul
tema “Origini e obiettivi del Movimento…creato dalle rovine dei
partiti tradizionali”, a cura della locale associazione
culturale, “La Fucina”. Nella sede del circolo, in via “Madonna
delle Grazie” si sono confrontati gli esponenti locali del M5S,
l’avv. Antonio Digioia, capo gruppo consiliare in seno al
Consiglio comunale di Miglionico, Mimmo Finamore, altro
rappresentante di spicco del M5S e il prof. Domenico Lascaro,
Giovanni Finamore e Vincenzo Buono ex segretario cittadino del
Pci. “La nuova legge elettorale – ha spiegato il politologo
Lascaro – rispetto alla precedente, “Il Porcellum” (ideata
dall’on. Calderoli della Lega Nord) ha il merito di dare la
certezza di chi sarà il partito politico vincitore. La nuova
legge – ha precisato Lascaro – prevede un premio di maggioranza
al partito o alla lista che supera il 40 per cento dei
voti, con
i capilista bloccati (cioè eletti automaticamente se scatta il
seggio, mentre le preferenze valgono solo per gli altri
candidati). La legge prevede anche il ballottaggio tra i due
partiti più votati, se nessuno dei due supera la soglia del 40%.
Inoltre, la legge che vale solo per la Camera dei Deputati,
prevede un Senato non più elettivo”. Da parte sua, il “grillino” Digioia ha puntualizzato che “il partito o la coalizione che
prende più voti conquista 340 seggi, cioè il 55 per cento dei
seggi, vale a dire la maggioranza assoluta”. Ed è proprio
quest’ultimo aspetto della legge che non piace al M5S: sia
Antonio Digioia che Mimmo Finamore hanno precisato “di non
condividere l’impianto della legge e sono contrari sia
all’assegnazione del premio di maggioranza sia al meccanismo dei
capilista bloccati, ritenuti i fedelissimi, pronti a rispettare
gli ordini delle segreterie e delle lobby che rappresentano”.
Giovanni Finamore e Vincenzo Buono, invece, si sono detti
favorevoli alla nuova legge soprattutto perché dà la certezza
del vincitore. “Poi, va considerato – ha sottolineato Giovanni
Finamore–che “l’Italicum” consentirà di accelerare l’iter delle
leggi e di non pagare gli stipendi ai senatori. Importante è
anche lo sbarramento al 3 per cento per tutti i partiti”.
Giacomo Amati |