MIGLIONICO.
Riflessioni post referendum “Antitrivelle”. A Miglionico non è
stato raggiunto il quorum. Ha votato solo il
47,98% degli aventi diritto: i “Si” sono stati 952 (96, 06 %);
invece, i “No” sono stati appena 39 (3,94%); le schede bianche
sono state 5; quelle nulle sono state 6. “A Miglionico – dice
Antonio Digioia, consigliere comunale di minoranza del M5S –
la maggioranza (Pd, Sel, eccetera) e l’opposizione (M5S) avevano
fatto campagna elettorale per il “Si”. Alla luce del deludente
risultato referendario, soprattutto nel nostro Comune, sarebbe
opportuno che tutto il Consiglio comunale facesse un bel esame
di coscienza. La maggior parte della gente si sta
disinteressando alla politica; i cittadini non si sentono più
coinvolti e non partecipano alla vita democratica. L’astensione
– continua il capo gruppo “grillino” – non può e non deve essere
l’arma per la decisione, eticamente non è concepibile. Un grazie
di cuore, pertanto, a tutti i cittadini che si sono recati alle
urne, a prescindere dal voto, perché il fatto di aver trovato
dei “No” fra le schede è stato sinonimo di vera democrazia e del
vero senso che dovrebbe avere un referendum. Da parte mia,
conclude Digioia, come cittadino e come consigliere comunale
penso che certamente si poteva fare di più per informare e
convincere la gente, soprattutto ad andare a votare, ma allo
stesso tempo credo che ognuno di noi abbia i suoi tempi di
reazione e di consapevolezza alle informazioni. C’è chi è più o
meno sensibile, c’è chi è più diffidente o rassegnato. Il voler
imporre le proprie idee, alla lunga, produce l’effetto
contrario. La Basilicata nel complesso ha superato il quorum,
forse anche sulla scia di “Trivellopoli” è ha, senza ombra di
dubbio, bocciato la politica di sfruttamento delle energie
fossili e del territorio”. Giacomo Amati |