MIGLIONICO.
“Il Pci (Partito comunista italiano), per tanti anni,
soprattutto nel periodo del dopo guerra, ha lasciato il segno
negli avvenimenti più importanti della vita sociale, politica,
culturale ed economica dell’Italia”. Con questa riflessione del
relatore Vincenzo Buono, segretario cittadino del Pci per venti
anni (dal 1971 al 1991), ha avuto inizio l’incontro-dibattito
sul tema “Meriti e demeriti del Pci” che s’è svolto ieri sera
(sabato, 9 aprile), nell’ambito del programma annuale
dell’attività culturale, a cura della locale associazione
culturale “La Fucina”. Al convegno, che s’è svolto nella sede
del circolo culturale, in via Vico Madonna delle Grazie, hanno
partecipato, oltre al segretario Buono, il prof. Domenico Lascaro,
Giovanni Finamore (vigile urbano in pensione), Tommaso
Buono, Vito Simonetti, Domenico Laterza, ex vice sindaco del
Comune di Miglionico e Mario Salerno, ex segretario cittadino
della Dc (Democrazia cristiana). “Per oltre quarant’anni – ha
sottolineato il relatore Buono – il Pci e la Dc sono stati i
protagonisti della vita democratica dell’Italia che, sebbene con
ruoli diversi, hanno contribuito a far crescere. Su questi due
grandi partiti va espresso un giudizio politico positivo”. Poi,
Buono ha osservato come il merito maggiore da ascrivere al Pci
sia stato quello di essersi battuto per realizzare una maggiore
giustizia sociale nel Paese. Nel corso del dibattito,
appassionato e palpitante, sono state ricordate alcune tappe
importanti che hanno contraddistinto la vita politica italiana.
In particolare, il politologo Domenico Lascaro s’è soffermato
sul progetto politico del “Compromesso storico”, teorizzato dal
segretario del Pci, Enrico Berlinguer e dal segretario della Dc,
Aldo Moro. Si trattò di “un’intuizione geniale – ha precisato
Lascaro - che ebbe il merito di avviare una proficua
collaborazione tra i due maggiori partiti, al fine di risolvere
alcuni problemi di fondo della società italiana”.
Considerazione, questa,unanimemente condivisa dagli altri
interlocutori. Da parte sua, Giovanni Finamore ha ricordato che
il merito maggiore da riconoscere al Pci “è stato quello di aver
affermato l’importanza della questione morale per i protagonisti
della vita politica”. Quindi, Domenico Laterza ha ricordato le
negative vicende di “Tangentopoli” che determinarono il crollo
di alcuni partiti storici italiani. A conclusione dei lavori,
sia Vito Simonetti che Tommaso Buono e Mario Salerno hanno
auspicato un ritorno all’azione politica concepita come servizio
e non come ricerca del potere. Quindi, per uscire dalla crisi
dell’attuale sistema politico, Vincenzo Buono ha auspicato il
“superamento dell’eccesso di burocrazia e l’accantonamento dei
privilegi della classe politica”. Infine, Giovanni Finamore ha
sostenuto che “per contrastare le degenerazioni della politica è
necessario elaborare un codice etico di comportamento”. E il
politico che sgarra? “Dovrà essere messo nella condizione di non
svolgere più alcuna azione politica all’interno delle
istituzioni”, ha puntualizzato Finamore. P. S. Carissimo prof,
anche a nome dei miei familiari, ti ringrazio vivamente per la
bellissima sorpresa che ci hai regalato con l’annuncio in prima
pagina della promessa di matrimonio tra Rossana e Orazio. Ti
abbraccio. Giacomo Amati |