GROTTOLE.
Due suggestive opere artistiche, un “Murales” e un “Pannello in
ceramica”, incentrate sul tema della “Civiltà contadina”, sono
state inaugurate, nei giorni scorsi, nel centro cittadino,
presenti, tra gli altri, le autorità civili, militari e
religiose della comunità grottolese. Il “Murales”, realizzato,
in piazza Vittoria, dagli alunni della seconda classe, sez. A,
della locale scuola secondaria di primo grado (ex media),
rappresenta i laboriosi lavori della mietitura del grano, così
come si svolgevano nei campi grottolesi, negli anni del dopo
guerra, vale a dire, negli anni Cinquanta e Sessanta. L’opera è
larga 6 metri ed è alta 4 metri. A poche centinaia di metri di
distanza, in via Nazionale, invece, si può ammirare uno
splendido pannello in ceramica, dalle dimensioni di 2, 80 metri
in larghezza per 1, 20 metri in altezza, prodotto dagli alunni
della I classe, sez. A, della medesima scuola (secondaria di I
grado), raffigurante i lavori della trebbiatura del grano. “Si
tratta di due meravigliosi lavori artistici, destinati ad
abbellire per sempre il centro storico del nostro paese”,
sottolinea l’assessore comunale alla “Cultura”, Silvio Donadio.
Da parte sua, il prof. d’arte, Nisio Lopergolo, che ha
sapientemente guidato gli alunni nella realizzazione delle due
opere, precisa che i due lavori didattici “sono stati attuati
nell’ambito del progetto scolastico, denominato, “Conoscenza
delle emergenze artistiche locali”. “ Chi riuscirà ad entrare
nei contenuti delle due opere con la mente e con il cuore –
osserva l’artista grottolese - si sentirà emotivamente coinvolto
e vivrà, almeno in parte, le emozioni di scoprire il fascino di
alcuni aspetti della civiltà contadina”. Il sindaco, Francesco
De Giacomo ha precisato che “tali iniziative servono ad
abbellire la nostra cittadina. Quindi, ha comunicato che il
Comune ha ottenuto il finanziamento per la sistemazione del
vecchio laboratorio, “Figulino”, da trasformare in museo della
ceramica”. Il compiacimento per il lavoro didattico svolto dagli
alunni, è stato espresso anche dal dirigente scolastico, Nicola
Pietromatera. Infine, il prof. Paolo Frescura sottolinea come le
due opere “oltre ad esprimere un indubbio valore artistico e
culturale, denotano un elevato contenuto sociale, perché mettono
in risalto alcuni aspetti tradizionali del lavoro agricolo, così
come veniva svolto in passato, con maestria e spirito di
sacrificio dai contadini dell’epoca”. Giacomo Amati |