MIGLIONICO.
Continuano a soffiare “venti di guerra” in
casa Pd. Si fanno sempre più impetuosi. Cosa
sta accadendo? Il segretario nazionale
Matteo Renzi, con la sua politica innovativa
e concreta, sta facendo crescere, ogni
giorno di più, i consensi intorno al
partito. Al punto che parecchi elettori di
area moderata stanno guardando con interesse
al nuovo progetto politico voluto da Renzi.
Ma, all’interno del Pd, una corrente,
minoritaria, per la verità, quella che si
rifà a Bersani, non vede di buon occhio
questo nuovo corso politico: ne contesta sia
parecchi contenuti che alcuni aspetti di
forma. Da qui la “guerra”. Altro che
Brunetta, a far vedere i “sorci verdi” a
Renzi, sono proprio alcuni compagni di
partito. Quasi ogni giorno, gli danno del
“filo spinato” da torcere. Formalmente,
l’oggetto della contesa è rappresentata
dalla questione del “Jobs Act”, ovvero dalla
riforma del lavoro. La realtà, però, sembra
essere un’altra: non accettano, forse, la
“leadership” di Renzi? E, perché? Quali sono
le ragioni che inducono Bersani, Fassina,
Civati, Cuperlo e Rosy Bindi a rendere
“incandescente” il clima all’interno del Pd?
In particolare, Bersani pare che sia ancora
alle prese con l’obiettivo di “smacchiare il
giaguaro”. La minoranza sembra essere in
perenne “assetto di guerra”: è pronta,
forse, a causare una vera e propria
scissione? Qual è, in merito, il parere del
prof. Domenico Lascaro, l’editorialista di
“Miglionico Web”? Un caro saluto.
Giacomo Amati |