MIGLIONICO.
“Per il bene del Paese, le rispettive
minoranze dei partiti si adeguino,
responsabilmente, alle decisioni della
maggioranza”. Sono le parole conclusive del
bellissimo articolo, “Gotor: chi sarà mai
costui?” scritto ieri dal politologo
miglionichese, Domenico Lascaro. Tra le
riflessioni espresse, ne spicca una: è
quella che prefigura il prevalere, tra le
forze politiche, del senso di
responsabilità. Temo che il tuo auspicio,
caro Domenico, sia solo un’illusione,
purtroppo. La pessimistica sensazione del
sottoscritto è fondata su una semplice
considerazione: nel repertorio della
politica italiana è diffusa la propensione a
dire sempre no, cioè a fare l’opposizione e
basta. Perché Bersani, Fassina e Civati sono
contro Renzi? La ragione va ricercata,
presumibilmente, su un pregiudizio: lo
ritengono un “pericoloso seguace della
Thatcher”, travestito da Pd. Finora, la
minoranza del partito Pd s’è schierata
contro quasi tutto quello che ha fatto il
segretario Matteo Renzi: contro il patto del
Nazareno, contro il provvedimento degli 80
euro, contro la riforma del Senato, contro
la revisione dell’articolo 18 dello statuto
dei lavoratori e, per ultimo, contro la
riforma elettorale. Nei prossimi giorni, è
verosimile che sia pure contro il candidato
che sarà scelto da Renzi per ricoprire la
carica di presidente della Repubblica.
Prevale sempre e solo il no. Da qui la
domanda al prof. Lascaro: ci puoi spiegare,
per piacere, quali sono le loro proposte
alternative? Se fossero loro a governare,
cosa farebbero? Qual è il loro progetto
politico? Forse non lo sanno neppure loro.
Un caro saluto. Giacomo Amati |