MIGLIONICO.
Un “viaggio” intorno all’uomo. Per cercare
la gioia della vita. E’ sul binomio
uomo-vita che si fonda la poesia di Giuseppe
Ambrosecchia (63 anni), materano doc, di
professione commercialista, alle prese, sin
da giovane, con la passione della sua vita:
la poesia. Nel volume, “L’Elisir della
vita”, ed. “Amico Libro” di Giuseppe
Bellone, Montescaglioso, pubblicato nel
giugno 2014, il poeta ne raccoglie ben 85.
“Il nucleo ideologico da cui scaturiscono le
sue liriche – ha spiegato la professoressa
Margherita Lopergolo – nel seminario di
presentazione dell’opera, svoltosi
nell’auditorium del castello del “Malconsiglio”,
è costituito dall’analisi delle molteplici
vicende dell’uomo e dagli aspetti
dell’ambiente in cui vive. Sotto questo
profilo, il suo luogo di nascita, la sua
Matera, con il sublime monumento dei Sassi,
rappresenta una fonte privilegiata
d’ispirazione della sua poesia. Ma,
nell’opera di Ambrosecchia – ha continuato
Lopergolo – spiccano anche le liriche
dedicate agli affetti familiari. Di
particolare rilievo sono anche le questioni
sociali (emigrazione, mortalità infantile) e
gli ambienti naturali. Si tratta di temi che
vengono proposti all’attenzione del lettore
con toni sempre misurati e delicati”. Sulla
stessa lunghezza d’onda s’è dispiegata la
disamina della dottoressa Rosa Fioriniello,
sottolineando, in particolare, che i versi
di Ambrosecchia “scaturiscono dalle sue
emozioni e riportano alla luce quei valori
antichi del focolare familiare, oggi
dimenticati, negati. Il poeta si descrive
come uomo, marito, padre, nonno; parla a suo
nipote, ai suoi figli, alla sua compagna;
racconta dei suoi genitori. Modella come sa
fare lo scultore con il suo marmo”.
L’itinerario artistico di Ambrosecchia
comincia nel 1969, a 18 anni: il volume,
“L’Elisir della vita” si apre con la poesia,
“Quando l’acqua si farà onda”, scritta nel
lontano 1969, e si chiude con la
lirica,”L’Anima mia-Ester”, che porta la
data del 30 marzo 2014: è una sorta di
autobiografia spirituale del poeta. Nella
raccolta ci sono poesie di diversa
ispirazione, ma legate da un unico
denominatore comune: è rappresentato dalla
ricerca del significato della vita. Che cosa
è la vita? Ebbene, il poeta, prima ancora di
interrogare il suo animo sul tema del
significato dell’esistenza, risponde con le
parole di San Paolo Apostolo che fanno da
prefazione al libro: “Benedite coloro che vi
perseguitano, benedite e non maledite. Non
fatevi un’idea troppo alta di voi stessi. Se
possibile, per quanto questo dipenda da voi,
vivete in pace con tutti. Non lasciarti
vincere dal male, ma vinci il male con il
bene”. Da parte sua, il poeta, nel colloquio
che fa con se stesso, ci dice che l’elisir
della vita, ovvero il segreto per viverla
bene sta tutto nella consapevolezza che essa
va vissuta all’insegna dell’amore come
capacità di prendersi cura del prossimo. In
fondo, per Ambrosecchia, la vita è come
scrivere una poesia: è un’opera magica volta
a donare agli altri ciò che è bello e buono.
Il valore della vita non sta nella sua
durata, ma nell’uso che ne facciamo. Poi, la
conclusione della manifestazione,
contraddistinta da un altro toccante
momento: la poetessa miglionichese, Nunzia
Dimarsico, ha donato al collega Ambrosecchia
la poesia, “Il Coraggio”, nella quale esorta
l’uomo a vivere la vita sempre con nobiltà
d’animo, anche nelle situazioni di
difficoltà. Giacomo Amati
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