MIGLIONICO.
Partitaccia. Da incubo per il Miglionico
che, nella sfida in trasferta contro il
Satriano, ha subito una durissima sconfitta
(7-1). Un risultato amaro. Umiliante. Senza
precedenti. Mai, in passato, i miglionichesi
avevano subito un risultato così negativo.
Quali possono esserne state le ragioni? S’è
trattato di un semplice incidente di
percorso? E se, invece, la sconfitta fosse
stata causata da problemi strutturali, prima
sconosciuti, ma, adesso, resi evidenti dalla
forza esplosiva del Satriano? Sono parecchie
le domande, cui risponde, con obiettività,
il presidente Mimmo Grande che non cerca
nessun alibi, riconoscendo sia i meriti
degli avversari sia i demeriti del
Miglionico, scopertosi, all’improvviso
piccolo piccolo, fragile, senza forza, come
sono certe foglie sui rami degli alberi in
questo periodo autunnale. “Abbiamo subito
una sconfitta senza attenuanti” – ammette il
presidente – che indica nel gol messo a
segno dall’indomabile centrocampista Antonio
Battilomo (cannoniere della squadra con ben
5 gol) “l’unica nota positiva” espressa
dalla sua squadra. Quali possono essere
stati i malesseri del Miglionico?
“Sinceramente, per come s’è sviluppata la
partita – dichiara Grande – è difficile
individuare un unico problema. Non riesco a
spiegare razionalmente una sconfitta di
queste proporzioni. Posso soltanto dire che
abbiamo giocato sotto tono e non siamo
riusciti ad elaborare gli schemi di gioco
che normalmente sviluppiamo nelle sedute
d’allenamento. Non abbiamo giocato da
squadra, commettendo errori e disattenzioni
sia a livello individuale che di reparto,
peraltro, mai commessi in precedenza, nel
corso di questo campionato”. In pratica, la
squadra di mister Domenico D’Angelo non è
mai stata in partita, subendo il gioco degli
avversari, sin dai minuti iniziali del
match. Dopo aver chiuso il primo tempo con
ben 5 reti al passivo, nella ripresa, s’è
verificata una timida reazione che s’è
concretizzata nel gol della bandiera siglato
da Battilomo. Poi, il buio più assoluto. In
definitiva, questo insuccesso, così
sorprendete e inatteso nelle sue proporzioni
potrebbe essere riconducibile a tre fattori.
Primo: mancanza di personalità e carattere.
Secondo: assenza di umiltà nel confrontarsi
con l’avversario. Terzo: incapacità nella
reazione di fronte alle difficoltà
incontrate nel corso della gara. Non resta
che far tesoro degli errori commessi e
rimettersi subito in carreggiata, ritrovando
l’orgoglio improvvisamente smarrito, “arma”
vincente, più volte esibita nelle partite di
questo scorcio iniziale di campionato.
Giacomo Amati |