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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

4 Ottobre 2014
  Miglionico
 “Il Comune è in una condizione di dissesto economico”
di Giacomo Amati

MIGLIONICO. “Il Comune è in una condizione di dissesto economico”. E’ con questa affermazione shock che i tre consiglieri comunali del gruppo di minoranza del Movimento 5 Stelle hanno motivato il loro voto contrario al bilancio di previsione 2014 che, invece, è stato approvato dalla maggioranza di centrosinistra che sorregge il sindaco Angelo Buono (Pd). Per suffragare tale affermazione, nel documento redatto dal gruppo del M5S si legge che “il dissesto non lo è in maniera formale o dichiarata, ma lo è nella realtà dei fatti”. Le ragioni? Eccole: “In caso di dissesto, gli enti comunali vengono obbligati a mettere in campo una serie di provvedimenti utili a risanare la situazione finanziaria ed a ridurre le spese. Per prima cosa vengono aumentate le aliquote delle tasse al massimo previsto dalla legge; poi, si procede alla vendita degli immobili inutilizzati e non legati strettamente allo svolgimento delle attività istituzionali; quindi, vengono aumentate le tariffe dei servizi a domanda individuale, in modo che i cittadini coprano il 36% del costo del servizio; infine, vengono ridotte le spese superflue ( ad esempio, i buoni mensa per i dipendenti comunali, le indennità di funzione dei capi area o i costi dei servizi che possono essere gestiti direttamente dall’ente e che, invece, vengono dati in affidamento a soggetti diversi, con un aggravio dei costi). In ultima analisi, si passa ai licenziamenti dei dipendenti eventualmente in esubero e al taglio dei servizi sociali. Di questi indicatori – viene puntualizzato – soltanto gli ultimi due ( spese superflue e licenziamenti) non rispecchiano i provvedimenti già messi in atto dal Comune”. Allora, l’ente comunale è nei guai? C’è da preoccuparsi? E, di chi è la colpa? Come stanno effettivamente le cose?  Qual è, in merito, il giudizio del sindaco Buono? Per saperne di più su di un argomento così delicato, ecco qual è la voce degli amministratori di maggioranza. “Il nostro Comune -  spiega il sindaco – sta solo attraversando un periodo di difficoltà economica, causata essenzialmente dal taglio dei trasferimenti statali che negli ultimi quattro anni sono stati di quasi 400 mila euro. Per rimediare a questa situazione di criticità, che, per altro, riguarda un po’ tutti i Comuni italiani, stiamo attuando un progetto virtuoso di razionalizzazione della spesa che , nel giro di un paio di anni, darà i suoi benefici frutti. Altro che lo spettro del dissesto che non ha alcun riscontro reale, ma sembra essere, più che altro, soltanto una condizione auspicata dal gruppo di minoranza”. Da parte sua, l’assessore al Bilancio, Michele Piccinni (laurea in Economia e Commercio) nel fugare qualsiasi paura per il presunto fantasma incombente del dissesto economico, precisa che “il bilancio comunale è stato regolarmente approvato dai revisori dei conti e che le anticipazioni richieste al 30 settembre scorso, sono di appena 476 euro; altro che la somma di 962 mila euro prefigurata dal gruppo di minoranza del M5S”. Infine, ecco i dati oggettivi e inoppugnabili forniti dal rag. Giovanni Centonze, responsabile dell’area contabile: “Nell’arco dell’anno – puntualizza - il Comune ha pagato l’irrilevante somma di mille e 347 euro di interessi, con due milioni e 328. 415 euro di entrate, a fronte di due milioni e 328. 891 euro di uscite: differenza a credito, 476 euro. Sono, forse, dati contabili da dissesto economico?” Giacomo Amati

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