MIGLIONICO.
Il Comune batte cassa. Nel giro di poche
settimane, i contribuenti miglionichesi
dovranno compilare i bollettini delle tasse
e pagare per i servizi a domanda individuale
di cui beneficiano. Si tratta di effettuare
ben tre versamenti: sono relativi alla Tari
(Tributo amministrativo rifiuti); all’Imu
(Imposta immobiliare utenze, che ha
sostituito la vecchia Ici); alla Tasi
(Tributo amministrativo per i servizi
individuali, a carico dei proprietari e
possessori degli immobili). I relativi
regolamenti e le quote delle aliquote da
versare nelle casse comunali sono state
deliberate nell’ultima seduta del Consiglio
comunale col voto favorevole della
maggioranza di centrosinistra che sostiene
il sindaco Angelo Buono (Pd). Voto
contrario, invece, da parte del gruppo della
minoranza del Movimento 5 Stelle. In virtù
di quelle che sono le stime ministeriali,
l’ente comunale dovrebbe incassare
complessivamente la somma di 755 mila euro:
95 mila euro quale tributo Tasi (aliquota al
2,5 per mille); 300 mila euro, invece,
entreranno nelle anemiche casse comunali,
per la riscossione dell’Imu che riguarda
solo le seconde case ed eventualmente altri
alloggi di proprietà (aliquota al 10,6 per
mille); la somma di 360 mila euro, infine, è
prevista come introito della riscossione
della Tari. Quest’ultimo tributo viene
pagato sulla base di due parametri
essenziali che riguardano la composizione di
ciascun nucleo familiare e il numero dei
metri quadrati dell’alloggio, in cui si
abita. Giova precisare che, a partire da
quest’anno, sono state previste delle
agevolazioni a favore dei lavoratori e degli
studenti che non risiedono in loco da almeno
sei mesi: per loro, ci saranno le esenzioni.
Da parte loro, i tre consiglieri comunali di
minoranza del M5S hanno motivato il loro
voto contrario, giudicando eccessivamente
alte le aliquote delle tasse. Il sindaco
Buono ha spiegato che la scelta di
predisporre tali aliquote è correlata alla
necessità di tenere in regola i conti
comunali: “In questi ultimi quattro anni –
ha affermato – siamo stati costretti a
subire un taglio di quasi quattrocentomila
euro dei trasferimenti statali, il che ha
comportato, di conseguenza, una forte
limitazione della nostra capacità di
intervento relativamente all’erogazione dei
servizi comunali che, comunque, sono stati
garantiti tra vari sacrifici di natura
economica”. Da qui il dovere di attuare una
politica finanziaria all’insegna del
risparmio e dell’austerità: “Personalmente,
ha dichiarato il sindaco, ho rinunciato a
riscuotere tante spettanze economiche e
rimborsi correlati alla mia carica di
amministratore comunale. Le finanze comunali
miglioreranno tra un paio di anni e sarà
allora che cominceremo a vedere la luce”.
Giacomo Amati |