MIGLIONICO.
Soddisfatti per le delizie della “Sagra dei
fichi secchi”, ma affamati per mancanza di
pane e cibo da rosticceria. Due facce
contrapposte della stessa medaglia, la
fotografia di un giorno di festa paesana che
s’è svolta, nella comunità, domenica 21
settembre. Da una parte la gioia della
festa; dall’altra, il disagio per
l’impossibilità, da parte dei numerosi
turisti che vi erano presenti, di reperire
un po’ di cibo da mettere sotto i denti
velocemente, senza andare al ristorante,
magari, per risparmiare, complice la
situazione incombente di austerità di questo
periodo. Centinaia di visitatori e turisti
sono arrivati in paese non solo da vari
centri del Materano, ma anche da quelli
delle regioni limitrofe per partecipare alla
famosa manifestazione dei fichi secchi,
organizzata dalla locale sezione della Pro
Loco, con il patrocinio del Comune, del Gal
Bradanica e dell’Apt di Basilicata. Nel
primo pomeriggio, le prime difficoltà: i
visitatori non riuscivano ad acquistare un
po’ di pane né biscotti: i tre forni
presenti in paese erano chiusi per il riposo
festivo settimanale; nel centro storico,
altri due bar avevano la saracinesca
abbassata per ferie. Da qui lo scandalo o,
se si vuole, il semplice paradosso di chi
non sfrutta l’opportunità di fare un incasso
con i fiocchi. Tante le lamentele e i
rientri prematuri nella vicina Matera per
mettere qualcosa sotto i denti. Domenica
scorsa, quindi, a Miglionico, nel paese che
vuole fare del turismo il suo principale
motore di sviluppo socio-economico, è stata
vissuta una giornata all’insegna della
famosa “Tela di Penelope” che veniva
costruita di giorno e disfatta di notte.
Fuor di metafora: la forza di un territorio
che si candida a sfruttare tutte le
opportunità di crescita che potrà offrire
l’ambizioso progetto di “Matera Capitale
Europea della Cultura 2019” non può essere
fondata soltanto sulla bellezza dei suoi
monumenti e dei suoi capolavori artistici,
ma deve far leva anche sulla presenza di
adeguate e funzionali strutture ricettive
per soddisfare i vari bisogni dei turisti, a
cominciare da quello primario: la ricerca
del cibo. Il lavoro dell’Amministrazione del
sindaco Buono, volto a fare di Miglionico un
attrattore turistico, non può essere
vanificato dalla mancanza, sul territorio,
di alcuni elementari, ma essenziali servizi.
Eloquente, a tal proposito il parere del
sindaco: “ In occasione di eventi di un
certo rilievo culturale e sociale, bisognerà
far tesoro di ciò che non ha funzionato al
meglio domenica scorsa e migliorare, in
vista degli appuntamenti futuri,
l’organizzazione complessiva, coordinando in
modo funzionale tutti i servizi”. Miglionico
sta cambiando: i vari esercizi commerciali
che vi operano, sono chiamati ad acquisire
la consapevolezza che, in futuro, i loro
clienti non saranno soltanto i cittadini
miglionichesi. Il “rinascimento” del paese
ha bisogno del contributo di tutti: anche di
quello che può essere offerto dagli
operatori commerciali. Giacomo Amati |