MIGLIONICO.
Tra gli avvenimenti dell’ultima settimana, la cosa che
mi ha più colpito è stata il varo di un nuovo partito di
sinistra: la Si, ovvero Sinistra Italiana. Era stato
preannunciato già in luglio da Fassina, non appena aveva
abbandonato il Pd. Si sono associati gli ultimi
“ribelli” dem: D’Attorre, Galli e Folino, con
l’obiettivo di unire quel che rimane di Sel, i
fuorusciti dal Pd e quanti non si riconoscono nella
politica renziana.
Ebbene, da renziano infedele, non sono il più adatto a
commentare un simile evento, ma la mia opinione non
voglio farla mancare. Fin dal primo istante della sua
discesa in campo, ho criticatogli errori di Renzi e del
suo Governo. Gli ho rinfacciato la sua arroganza, il
disprezzo per la minoranza interna, le riforme
annunciate e mal realizzate, l’innaturale abbraccio con
Berlusconi e quant’altro.
Tutto questo però, era sufficiente agiustificare la
ferocia opposizione al Governo e l’uscita dalla
maggioranza, e dallo stesso Pd, di numerosi
parlamentari? Forse ignorano che in Parlamento il Pd non
è autosufficiente e che altre forze con interessi
diversi e contrastanti ne condizionano l’operato. Non
vedono, o fanno finta di non vedere, che nel Governo
sono determinanti forze di centro-destra che ne
condizionano le scelte.
Purtroppo alla base del dissenso, come più volte ho
ribadito, vi è solo il pretesto di combattere Renzi e il
suo Governo. Lo stesso Cuperlo ne è consapevole: “Non si
può uscire da una maggioranza per qualche emendamento
non accettato”, ha affermato. Ormai il dado è tratto, si
va avanti col nuovo partito. Con quali prospettive?
L’unico effetto certo che potrà conseguire è continuare
a lacerare l’unità del popolo di sinistra e gettare
nello sconforto quanti credono nell’unione delle forze
realmente democratiche, le sole capaci di far uscire il
Paese dalle secche in cui versa da molto tempo.
Ho seguito con attenzione la kermesse che si è svolta in
un noto teatro italiano, ma a dire il vero nulla che non
si conoscesse già è emerso dal dibattito. “Rifaremo
l’unità di tutte le forze di sinistra, daremo voce a
tutti gli scontenti per rifondare la vera Sinistra” e
via con slogan ad effetto e promesse di mobilitazioni di
massa. Di progetti concreti nemmeno l’ombra; dei
programmi se ne riparlerà a Gennaio. L’unico obiettivo
sembra essere l’attacco al Governo, insultare Renzi e
coloro che intendono restare nel Pd.
C’erano i vecchi fuorusciti dal Pds e dal successivo Ds;
in prima fila, impettiti e con la mano sul cuore a
cantare Bella Ciao. Vecchi nostalgici del defunto Pci
che pendevano dalle labbra dei nuovi condottieri: D’Attorre
che, finalmente, si è guadagnato le prime pagine dei
giornali rimproverando a Bersani di non essersi unito
alla compagnia; Fassina, l’altro grande protagonista
della giornata, non ha risparmiato i suoi strali contro
Renzi. Non ha perso occasione di insultarlo, fino ad
attribuirgli l’epiteto di “Fonzie”, il protagonista di
Happy Days. Il “Calimero” della Sinistra italiana, tra
le tante assurdità, nonha esitato a dichiarare la
propria disponibilità ad appoggiare un candidato
grillino, in caso di ballottaggio a Roma.
Molti erano gli assenti. Civati si è tenuto alla larga:
in vista di una nuova probabile scissione, per
precauzione, ha preferito scindersi prima. Gotor, il
“ballerino di flamenco”, non si è visto;forsesta
meditando di aprire una “scuola di ballo” per conto
proprio. Assente giustificato d’Alema: d’autunno, è
impegnato nella fermentazione del vino. Ingiustificata
l’assenza di Bertinotti, perché scoperto a discettare di
amenità nel salotto di una contessa romana.
A parte l’ironia, quel che getta nello sconforto i tanti
elettori del Pd e tutti gli autentici democratici è
l’assurda guerra intestina tra le forze che pur si
ispirano ai valori del solidarismo umano e sociale.Se si
continua di questo passo, a lacerarsi e a dividersi solo
per ragioni di prestigio personale, la sinistra non avrà
mai il consenso di tutto il popolo italiano. La destra
populista e retrograda avrà buon gioco a riprendersi il
potere perduto.
P.S. Apprendo in queste ore l’ennesima tragedia che ha
colpito la Francia e i suoi cittadini. Esprimo il mio
sincero cordoglio alle famiglie dei caduti e all’intera
Nazione, patria dei Diritti Universali dell’Uomo.
Domenico Lascaro (d.lascaro@libero.it) |