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DOMENICO LASCARO
6 Gennaio 2015

Miglionico
La nebbia all'irto Colle...
di Domenico Lascaro

MIGLIONICO. Parafrasando il titolo di una famosa poesia del Carducci, caro Giacomo, provo a dare una risposta all’ultimo quesito che mi hai posto: che cosa pensi di una donna al Quirinale? Perché non l’on. Anna Finocchiaro? Premesso che la questione è ormai giunta al giro di boa con la decisione irrevocabile di Napolitano di dimettersi nella prossima settimana, è doveroso sin da ora pensare a una giusta soluzione che dia al popolo italiano un degno e capace Capo dello stato.
Il problema però non è facilmente risolvibile per una serie di ragioni: arduo succedere a un grande italiano come Giorgio Napolitano; un altro fattore è rappresentato dalla frammentarietà del parlamento italiano; l’ultimo pasticcio del decreto governativo sul fisco minaccia inoltre di compromettere il già vacillante patto del Nazareno.Per questi motivi il meteo prevede nebbia fitta in cima al Colle.
Ciononostante Il toto candidati, è già in pieno svolgimento. Tutti reclamano un candidato super partes, di specchiata moralità e competenza, di levatura non solo nazionale, ma anche europea e internazionale; da scegliere tra tecnici di vario tipo o, preferibilmente, tra politici che abbiano simili caratteristiche. I nomi che circolano tra i tecnici sono a tutti noti, ormai: Pier Carlo Padoan, Renzo Piano, Zagrebelsky, Umberto Eco, Draghi, Riccardo Muti e tanti altri. Meno numerosi i nomi tra i politici perché, a parere di Scalfari, “la buona politica che si propone non già il potere per il potere, ma il potere per il bene comune, è assai limitata”.
Comunque il fondatore di Repubblica fornisce i nomi di Prodi, Fassino, Bersani, Zanda e Walter Veltroni. E veniamo al quesito che mi è stato posto: perché non una donna e, precisamente, Anna Finocchiaro? Secondo me una donna al Quirinale sarebbe sì un bel segnale di cambiamento e di maturità civile, ma non è sufficiente essere donna per ricoprire certe cariche. Sia un uomo che una donna, per me, possono senz’altro aspirarealla più alta carica dello Stato; quello che conta è che sia una persona che assommi in sé quelle qualità indispensabili che la nostra Costituzione attribuisce al Presidente della Repubblica.
Nulla da eccepire quindi nei confronti dell’attuale presidente della Camera dei Deputati, on. Boldrini; persona equilibrata e capace di assolvere incarichi di alto prestigio; ma, per ragioni di schieramento politico, non avrebbe i voti necessari. Lo stesso discorso varrebbe per Emma Bonino: combattente infaticabile in difesa dei più emarginati nei luoghi in cui sono calpestati i più elementari diritti umani; già sostenuta dal partito Radicale nell’ultima tornata elettorale, le mancherebbero i numeri sufficienti.
Restano da valutare le chances che possiede l’on. Finocchiaro sulla quale il prof. Amati ha chiesto il mio parere. Donna dotata di grande intelligenza politica e di lunga esperienza parlamentare; ha ricoperto e ricopre tuttora incarichi di grande prestigio, quali la presidenza dei senatori del Pd e la presidenza della Commissione Affari Costituzionali; persona sensibile e di alti principi morali; di ferrea fede democratica e strenua difenditrice dei diritti civili. Sarebbe una degnissima inquilina del Quirinale. Basteranno queste prerogative perché il Pd possa sostenerla nella scalata al Quirinale?
Nutro molti dubbi che ciò avvenga; per il semplice motivo che la Finocchiaro è considerata, a torto o a ragione, troppo appiattita sulle posizioni della sinistra democratica, per cui non potrebbe contare sui voti dei cosiddetti moderati. Sarebbe un vero peccato non poter contare su una persona validissima e stimata da tutti.
Escludendo a priori i nomi dei tecnici, tra i quali i più pappabili si sono dichiarati indisponibili per impegni assunti in precedenza, chi tra i politici avrebbe maggiori possibilità di riuscita? Se la scelta deve cadere su un politico, è naturale che sia il partito di maggioranza relativa a indicarne per primo il nome. Sarà quello di Prodi, di Bersani o di Fassino? Per gli stessi motivi che mi hanno fatto dubitare della candidatura della Finocchiaro, non credo sarà opportuno proporre ( o riproporre ) tali nominativi.
Rimane quello di Walter Veltroni, del quale in tempi non sospetti, quasi per celia, ho tessuto le lodi e a cui ho espresso la mia preferenza. Oltre a possedere tutte le qualità di cui gli altri si avvalgono, egli ha una “marcia” in più in termini di simpatia, gioventù, vocazione umanitaria e autentica passione politica. Spero che la nebbia possa diradarsi al più presto e si riesca a eleggere un Presidente della Repubblica della stessa caratura morale e umana di Pertini, Scalfaro, Ciampi e Napolitano. A quest’ultimo esprimo ancora la mia stima e la mia gratitudine, con l’augurio di un lungo e sereno riposo. Domenico Lascaro (d.lascaro@libero.it)

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