MIGLIONICO.
La preannunciata 'Cena con l'autore' si è
svolta con grande successo presso Il
passaggio di Pirro, sabato 30 Agosto. La
presentazione delle pubblicazioni degli
autori, Ambrosecchia e Conti,è stata
introdotta da un video realizzato da Ciccio
Cinnella, con immagini degli autori e versi
recitati dalla voce fuori campo di Vito
Locantore. Dopo il buffet a bordo piscina,
gli ospiti si sono preparati a gustare buon
cibo e vino, insieme ai versi degli autori.
Domenico Perrone ha commentato il romanzo
dell'autore sardo, Marco Conti, Tempi
sospesi, edizione Amico libro,fornendo
un'analisi attenta e interiorizzata
dell'opera. La cena con l'autore ha visto
due scrittori a confronto,apparentemente
diversi, ma, in realtà , accomunati da un
unico bisogno,desiderio,quello di coltivare
uno spazio dentro se stessi per non perdere
l'equilibrio , superare gli ostacoli e
scorgere i labirinti del futuro,come dice
Marco Conti. Nel suo primo romanzo Marco
Conti ci racconta il desiderio dell'uomo di
rinascita spirituale, proprio come la fenice
che rinasce dalle ceneri. Rinascita ma anche
ricerca dell'immortalità attraverso L'elisir
della vita di Giuseppe Ambrosecchia di
Matera.Una raccolta di ottanta liriche che
diventano uno strumento di introspezione,una
via alla ricerca della propria identità,ma
anche un contributo alla sua terra e un
amalgama affascinante di emozioni,ricordi,gioe
e dolori, e spiritualita'. Ospite
d'eccezione è stato Carlo Abbatino, il quale
ha curato la prefazione della raccolta
poetica di Ambrosecchia. La presentatrice
della serata, Margherita Lopergolo, ha
voluto coinvolgere i commensali in un
esercizio di scrittura, svolto da Marisa
Giannotta, istruttrice 3^ dan di Meiso
Shiatsue, ricercatrice nell'ambito delle
discipline bionaturali presso la Libera
università Oki do Mikkyo Yoga. Secondo il
parere di Carlo Abbatino la cena con gli
autori ha colpito nel segno: ha coinvolto il
pubblico facendolo mettere in gioco
attraverso il brain storming ed è riuscita
ad appassionare alla lettura e alla
scrittura. Il tutto condito da ottima
musica, eseguita dagli Affinora Duo, con le
voci di Annamaria Manzara e Catia Punella, e
una madrina d'eccezione,Vittoria Motta, che
ha fortemente creduto in questo evento.
Margherita Lopergolo
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'Tempi
sospesi'...e' la ricomposizione di un 'io'
disgregato,deturpato nell'anima,sbeffeggiato
dal destino,ingoiato dall'autostima.'Tempi
sospesi' assume la fisiognomica di una
rinascita:la bellezza rinvigorita di
chi,dissetatosi di una nuova linfa vitale,si
riappropria,avidamente,di un sorriso
mortificato dalla spietatezza di un
addio.'Tempi sospesi'...e' uno schiavo
liberato da un tempo circoscritto,delimitato
da catene indistricabili; quello che
appesantisce i respiri,si abbuffa di attese
e vomita paura...quella di perdere. A nessuno
piace perdere. Ne tantomeno ad
Edoardo. Edoardo ha perso
Giulia,l'amore,quello con la
'A'maiuscola,quello che inonda i sensi,rende
le emozioni alate,denuda. E talvolta
graffia. E fa male. Giulia era andata via
senza preavviso,aveva portato con se'
tutto,compresa la gracile dignita' di un
aitante,ma poco consapevole, assistente
sociale,rimasto disarmato ed
annichilito,dinanzi ad un 'non ti amo piu', partorito(forse
prematuramente)da Giulia,dopo l'ennesimo litigio. Esser lasciati dilania. Esser
lasciati impoverisce il proprio mondo
interiore;rende le notti habitat naturale
dei sensi di colpa,i risvegli..faticosi
tentativi di metter i piedi giu' dal
letto. Esser lasciati rende inetti:sai di
esistere,ma non vivi. Non sai piu' vivere. E
te ne accorgi perche' respiri e,di rado,ti
nutri. Non hai fame,ma hai fretta. Di correre, ricominciare. Ma
non sai da dove. Da te forse,ma lo
ignori. Volutamente. Edo si concede una
settimana di vacanza,incastonata in una
cornice per nulla sfarzosa:una stanza,la
numero 4,quella con la veranda,con vista sul
lago,un pontile in legno,una locanda. Dietro
il deciso tentativo di evadere dalla routine
insostenibile della quotidianita' e
ritrovare la giusta ispirazione per
impiantare un nuovo libro,tratteggiare una
nuova storia,si annida la preminente voglia
di ritrovarsi,ripartire,dimostrare a se'
stesso di aver esorcizzato la sindrome da
abbandono. Di non sentirsi piu' un
'vinto'.Una storia finisce perche'
deve. Individuare o additare un colpevole non
e' che un becero tentativo di emulare Ponzio
Pilato. Si fallisce in due. E lo capisci solo
quando inizi ad elaborare. Elaborare il
lutto, perche' di lutto si tratta:quando una
persona sale in cielo non c'e' piu' per
nessuno,quando ti lascia per un altro..non
c'e' piu', ma solo per te!E questo,Edo,lo
stava spugnando,a piccole dosi,dalla vita. Era lui a non volerci essere per
nessuna. Non aveva piu' voglia di
concedersi,di darsi;talvolta, di notte,al
termine di serate spassose,affittava il suo
corpo a qualche ragazza,ma questo lo rendeva
un uomo peggiore. Ha fretta di correre Edo,ma
in realta', e' immobile sui suoi passi:jeans
vissuti,camicie a quadri,con maniche
risvoltate,tute comode con molla ammorbata
alle caviglie,maglie con ampio scollo a
V,capelli che trovan un senso solo nel loro
disordine,camel blue d'ordinanza,consolidano
velleitarie sicurezze,agghindano un
malessere,ma non placano un senso di
vuoto. Ci prova Carla a far sobbalzare il suo
stomaco,liberando in esso farfalle
svolazzanti. Ma...esse di volare non hanno
intenzione alcuna. L'ispirazione per scrivere
non sembra voler illuminare la sua innata
inclinazione per la scrittura,ma sporadiche
piogge di benessere iniziano ad annaffiare
il suo terreno arido. A renderlo quantomeno
umido. Accogliente.'Tempi sospesi'...e' un
colore:l'azzurro. Quello che riempie lo
sguardo incontaminato ed etereo di Anna;
e'la figlia del proprietario della
locanda,ove Edo consuma la cena,accarezzato
da un'atmosfera pacifica per i suoi
sensi. Anna e' l'anima di 'Tempi sospesi':ha
un passo lento e leggiadro. E' una corsa
senza fretta. E' l'amore che guarisce un
amore ferito. Anna colora lo sguardo fiero di
Edo,quando lo stesso decide di aprire la
porta ad un passato che bussa;bussa
nuovamente,ma ha un volto sfiorito,come
quelle foto che cadono sciaguratamente in
una pozzanghera ed opacizzano i volti
immortalati. Edo e' una seconda possibilita', quella
che non si nega a nessuno,in primis a se'
stessi. Edoardo sono io. Edoardo siamo tutti.
Marco Conti
Anna Maria Manzara
Margherita Lopergolo |