Miglionico.
Michele De Ruggieri si premura di scrivere nelle
personali note biografiche, in quarta di copertina del
suo primo romanzo, “di famiglia lucana”. Infatti, pur
essendo nato a Palagianello (TA), classe 1938, è
orgoglioso delle sue origini paterne localizzabili in
Miglionico e benché laureato in farmacia, si è lasciato
cullare dall’idea, negli ultimi anni, di tramandare alle
future generazioni una storia da lasciare impressa nelle
pagine di un libro, tutta orgogliosamente familiare.
Così il pensiero si è tramutato in azione e oggi, tale
azione ha pure un titolo e un codice ISBN. “Al di qua
del faro”, delle edizioni Alfredo Guida di Napoli, è un
volume fresco di stampa di poco più di duecento pagine,
dove il protagonista è naturalmente l’illustre bisnonno
dell’autore di nome Pietro (1837-1891).
Ovviamente esistito, costui consumò il suo breve arco
vitale nella seconda metà dell’ottocento, sposando nel
1862 Adelaide Rogges di Pisticci dalla quale ebbe
ben sedici figli, tra i quali Michele, Sindaco di
Miglionico e nonno dell’autore del testo.
Pietro
Antonio, all’anagrafe, compì i primi studi nel
seminario di Matera completandoli in Napoli, dove
conseguì la Licenza Legale. Con Regio decreto del 4
aprile 1867 fu eletto Sindaco di Miglionico, rinunciando
a tale carica il 2 aprile del 1887. Nel 1870 fu nominato
Consigliere Provinciale, fu insignito di Croce di
Cavaliere della Corona d’Italia (1874), dei SS. Maurizio
e Lazzaro (croce appuntatagli dal Re in persona nella
sua visita a Potenza!) e di quella di Ufficiale della
Corona d’Italia (1876). Il Consiglio Comunale, con
seduta pubblica del maggio 1881, gli offrì in dono una
medaglia di oro per riconoscenza alla sua opera
amministrativa. Alle 8 p.m. del 17 marzo 1891, Pietro,
protagonista principale del romanzo, morì nel generale
compianto del popolo, dei familiari e degli amici.
L’amministrazione comunale si fece carico delle spese
del funerale. Egli rappresentò, per l’epoca e per la
società del tempo, una persona nobile, oltre che di
rango anche d’indole, che godette dell’ammirazione
sincera e della stima dei suoi concittadini e degli
abitanti della Terra Lucana. Per la sua Miglionico, per
inciso storico, costituì una nuova residenza comunale,
la stazione dei carabinieri, l’ufficio telegrafico, la
piazza civica, le scuole primarie, il ponte sul Basento,
la strada che congiungeva il suo paese alla strada
nazionale Appulo-Lucana e si impegnò moltissimo nei suoi
progetti, anche in condizioni finanziarie deficitarie,
giusti i difficili tempi post unitari. Si comprende
subito, dunque, come tale figura sia stata per l’autore
ampiamente incombente, largamente presente nei racconti
dei familiari e dunque ricordata con racconti
tramandati. Nel libro, diviso in due parti, la prima
ambientata tra le alture lucane e la seconda nella
Napoli capitale del Regno, Lui, come è chiamato
spesso tale protagonista nelle pagine del volume, quasi
a volergli conferire quell’autorevolezza che del resto
ebbe anche nell’aspetto, come si puntualizza nel
ritratto fotografico stampato sulla copertina del testo,
si muove attraverso realtà quotidiane da vicoletto
lucano e luccichii di una città all’avanguardia, sia per
i fermenti rivoluzionari e sia per la paradigmatica
società evoluta che vi viveva. Non manca di incrociare
il proprio cammino con quello di altri interpreti
realmente vissuti e per giunta nella propria epoca, come
il familiare compositore di musica Francesco Stabile
(nato da una De Ruggieri!), notoriamente miglionichese,
e quel Titta Matera, suo compaesano, che fu uno dei capi
della cospirazione mazziniana in terra lucana e che
tanto contributo diede alla proclamazione del Governo
provvisorio potentino del 18 agosto del 1860. E da
questi dialoghi, dalle giornate vissute, dalle
sensazioni avute, la storia segue d’un fiato lo spaccato
di un’epoca che ci appare lontanissima, benché attuale
per le celebrazioni nazionali che sempre più la
definiscono, facendo di questo testo un corretto
affresco storico, un veritiero spaccato societario, un
affascinante mondo rivisitato dalla penna di un autore
che certamente si guadagnerà il suo pubblico di
affezionati lettori.
Il volume sarà presentato, a cura della Pro Loco di
Miglionico, nell’auditorium del castello del
Malconsiglio il 18 dicembre prossimo, alle ore 18,30.
Gabriele Scarcia |