Fa una sosta e dal tir gli rubano tutto

LAVELLO. La gendarmeria francese fa tornare il sorriso sul volto di un lucano derubato. Un’avventura con scena del crimine internazionale, quella che ha visto protagonista un autotrasportatore di 40 anni di Lavello. Donato Antonio Di Canio, coniugato con Maura e padre di 2 figli, Carmine di 10 e Maria di 6 anni, di professione camionista con oltre 20 anni di guida del suo autoarticolato DAF sulle strade di tutta Europa, una situazione simile non l’aveva mai vissuta e forse neanche poteva immaginarsela. La settimana scorsa, durante un viaggio in Francia per un carico di pneumatici da portare a Bari, con il suo articolato si ferma a Choisey, un paesino alla periferia di Dole, nelle vicinanze dell’Autostrada A39 che stava percorrendo. Tappe e soste da camionisti per approvvigionarsi di cibo e necessario per continuare poi il viaggio. Ritornato sul suo mezzo e ripresa la marcia verso l’Italia, si accorge dopo aver percorso oltre 50 km di autostrada che dalla cabina mancava uno zaino in cui aveva effetti personali oltre a due inseparabili MacBook, di cui uno acquistato da pochi mesi e del valore oltre 2mila euro e l’altro un po’ più vecchio del valore di 500 euro oltre ad un iPad del valore di 700 euro. La disperazione più nera cala sul volto e nella mente dello sfortunato camionista che all’interno dello zaino trafugato aveva tra l’altro il passaporto, occhiali da vista supplementari, occhiali da sole, cuffie e attrezzature varie per notebook. Un danno economico intorno ai 5mila euro senza parlare dei documenti da rifare, sui quali non nutriva speranze che potessero essere ritrovati. Parlando al telefono, l’unico mezzo tecnologico rimasto, con altri colleghi cui narrava l’accaduto, veniva spronato, in particolar modo da Pietro Centoducati, a far denuncia anche in posto diverso da dove aveva subito il furto. Lo stesso si attivava per trovare ed indicare la caserma più vicina al percorso autostradale. Fermatosi all’aria di servizio du Jura, dopo aver ottenuto aiuto dal personale nel contattare la Gendarmeria di Courlaoux, arrivavano tempestivamente sul posto tre gendarmi che fatto parcheggiare il mezzo in sicurezza, con la loro volante portavano Di Canio nei loro uffici per la denuncia e per attivarsi prontamente nella ricerca dei malfattori e della refurtiva una volta compreso dal camionista che uno dei portatili trafugati riusciva a segnalare la posizione di dove si trovasse. Dalla velocità degli spostamenti si suppose che, l’ipad rubato fosse in un altro camion. Dopo diverse ore trascorse con i gendarmi per localizzare e visualizzare le varie posizioni dei ladri con la refurtiva, oltre a contattare le gendarmerie sul tragitto, si vide che i ladri erano entrati in Germania fermandosi in Goldbeckstrasse a Hirschberg, un ritrovo per camionisti. Una volta varcato il confine francese, in Di Canio diminuì ancor più la speranza di ritrovare le sue cose ma fu rincuorato dai gendarmi, ragazzi fra i 30 e 40 anni, in contatto anche con le forze di polizia tedesche che gli lasciarono il loro numero per continuare ad essere aggiornati sugli spostamenti. Di Canio si avviò verso l’Italia comunicando le posizioni, anche nottetempo, ai solerti gendarmi che seguirono il caso con dedizione. Una perseveranza nel controllare gli spostamenti dei camionisti ladri, un gruppo dell’Est, dopo qualche giorno rientrato in Francia. Grazie a confronti serrati fra posizioni e camion presenti nelle varie aree, la gendarmeria di Courlaoux è riuscita ad individuarli e trarli in arresto recuperando all’interno della cabina l’intera refurtiva del lucano. “E’ stata una grande soddisfazione – dichiara Di Canio, sentirsi considerato, aiutato e poi ricevere la loro telefonata, liberatoria per me, con la foto dell’intera refurtiva recuperata in pochi giorni”.

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375