MIGLIONICO.
La corte del Castello del Malconsiglio, domenica ha
fatto da sfondo al primo presepe vivente, targato
Pro Loco. L’associazione, con il patrocinio
dell'Amministrazione Comunale ed in collaborazione
con la Cooperativa Vita Alternativa e la sezione
locale dell’Avis, dopo la cancellazione causa
maltempo dell’evento, inizialmente previsto una
settimana fa, questa volta ha avuto dalla sua una
serata dal clima mite e temperato per la messa in
scena del “Presepe Vivente a Corte ”. Diversi gli
attori della serata, inseritisi perfettamente nella
scenografia naturale della corte. In una capanna al
centro del maniero, San Giuseppe e Maria in una
capanna a vegliare il bambinello mentre tutt’intorno
il vociare degli artigiani che esaltavano i loro
mestieri. C’era il ciabattino, il fornaio e la
pastaia, il mastro ferraio, il cestaio, il contadino
e la classica lavandaia. Con il pescatore e
l’immancabile suonatore non poteva mancare il buon
pastore. Insieme alle sue pecore, si “attrici
figuranti” ma senza troppo recitare, realmente
belanti, faceva da sfondo alla famiglia del
salvatore lì posizionata per diverse ore. Nelle
sale interne del Castello, aperte al pubblico per
l’occasione, sono stati esposti prodotti tipici con
particolare rilevanza di quelli dal profumo
natalizio, oltre a pregiati ed originali
manufatti realizzati seguendo le tecniche
dell’artigianato locale. In evidenza e molto
richieste le tegole dipinte e decorate
artigianalmente con una rappresentazione di un
presepe davvero originale ed apprezzabile
artisticamente. Il ricavato della vendita dei
manufatti realizzati volontariamente dai Soci della
Proloco sarà devoluto in beneficenza per aiutare chi
soffre e attraversa momenti di difficoltà. “Siamo
contenti della partecipazione che c’è stata e per
la buona riuscita dell’iniziativa che avrà a breve
anche un risvolto benefico - precisa Angela
Centonze, una delle coordinatrici della serata.
Serata che ha visto il coinvolgimento e la
partecipazione attiva di tanti soci, rigorosamente
in costumi d’epoca. Oltre a Maria e Giuseppe
impersonati da Graziana Acito e Antonio Cinnella
c’erano i re magi, Gaspare, Melchiorre e
Baldassarre, impersonati ed agghindati in abiti
d’epoca da Tommaso Dimarsico, Nicola Petita e
Vincenzo Guida diventato “nero” in volto per
l’occasione. Nei loro costumi d’epoca si
distinguevano tra gli altri, Franco Piccinni nel
ruolo di fornaio che sprigionava odori e fumo dal
suo forno a centro corte e Grazia Di Gioia all’opera
come pastaia. Sempre in movimento Damiano Liuzzi
mastro ferraio che, con i suoi colpi di pietra, il
ferro forgiava scandendo il tempo e mantenendo alta
l’attenzione in una corte naturale con scenografia
ad arte. Antonio Centonze |