MIGLIONICO.
Briganti a Scuola, non per studiare. Ieri il
salone dell’Istituto Comprensivo “Don Donato
Gallucci” ha fatto da sfondo ad una giornata
particolare. Il Brigantaggio è tornato a scuola, per
essere, con metodologie diverse, studiato,
analizzato, compreso. Un’esperienza scolastica,
laboratorio di storia, ha portato gli allievi della
locale Scuola secondaria di I grado a partecipare ad
un progetto POF che ha avvicinato alunni e docenti
alla “cultura” del brigantaggio lucano, quello di
Carmine Donatelli detto Crocco.
Per
chiarire dubbi, approfondire conoscenze ed
assecondare le curiosità dei ragazzi, nella giornata
conclusiva del progetto è stato chiamato lo storico
Pietro Varuolo, esperto di storia regionale ed
autore tra l’altro del libro “Il
volto del brigante. Avvenimenti briganteschi in
Basilicata(1860-77)”
edito da Mondadori. Subissato da domande, l’esperto
ha colmato lacune e curiosità con una montagna di
documentazione accumulata in anni di studi. Al
progetto hanno dato il loro apporto i ragazzi della
classe 3A: Rocco Asprella, Rosita Bevilacqua,
Maira Calviello, Tommaso Calviello, Francesca
Carioscia, Raffaele Dimarsico, Stefania Ditrinco,
Giuseppe Finamore, Federico Guida, Valentina
Guidotti, Angela Liuzzi, Marianna Loglisci, Domenico
Pavese, Arianna Monaco, Maria Perrone, Antonio
Ragone, Vincenzo Ventura insieme ai ragazzi di
2A: Giuseppe Acito, Erica Borelli, Cristiano
Dambrosio Clementelli, Cristina Delcastello,
Giuseppe Finamore, Andrea Grasso, Lorena Matera,
Alessio Pinto, Grazia Ragone, Gianpaolo Santorsola,
Alessio Ventura. “Studiando
è raro incrociare argomenti che riguardano
esclusivamente la nostra regione. Il Brigantaggio è
stato per noi un’occasione per scoprire un aspetto
suggestivo della storia lucana che ha generato in
noi tutti, interesse e curiosità”
- specifica Federico Guida. Con la guida
della prof.ssa Rosa Maria Difigola i ragazzi
si sono calati nei panni di “storici” cimentandosi
nella faticosa ricerca fra documenti cartacei e
multimediali, per portare alla luce i nomi dei
briganti miglionichesi dell’epoca. Calluso,
Carretta, Marinaro, Munno, Musillo quelli
evidenziati. Cognomi ancora oggi presenti a
Miglionico, magari lontani parenti. Oltre
all’analisi storica del brigantaggio, dalle sue
origini lungo il corso dei secoli, la scolaresca si
è soffermata in particolare su quello postunitario.
“E’ stato entusiasmante –specifica Andrea Grasso
-calarci nei panni di alcuni briganti e brigantesse
come Carmine Crocco, Ninco Nanco, Domenica Piturri,
Arcangela Cotugno. Delineare e descrivere in prima
persona le loro caratteristiche, i loro caratteri,
le loro abitudini comportamentali e le armi e
abbigliamenti posseduti ci ha permesso di
comprendere la povertà, la rabbia, il senso di
ribellione, la voglia di libertà e giustizia che
alimentava l’animo di un brigante.” Immagini e
documenti storici proiettati su uno schermo, musiche
storiche e canti sui briganti, preparati dalla
prof.ssa Mariella Galasso e dal prof.
Paolicelli, hanno portato tutta la platea,
insieme al dirigente Amati, indietro di 150
anni. Antonio Centonze |