MIGLIONICO
- La sala auditorium del Castello del Malconsiglio,
ha visto nei giorni scorsi, la presentazione del
libro “Proverbi e detti lucani”, scritto dalle
insegnanti miglionichesi, trapiantate in Lombardia,
Angela Matera ed Elisabetta De Lucia. Il libro edito
dalla casa editrice “Il Grillo” di Gravinain Puglia
dopo aver riscosso interesse in terra lombarda, e
precisamente a Busto Arsizio in provincia di Varese,
dove alta è la concentrazione di miglionichesi e
lucani, è stato proposto nel paese natio dove ha
suscitato altrettanto interesse. Un migliaio i
proverbi e detti, in primis miglionichesi ma
utilizzati con varie sfaccettature in gran parte
della regione, che riempiono le 390 pagine del
volume. Un volume che si pone l'obiettivodi lasciare
alle future generazioni storie di vita sintetizzate
da detti significativi e particolari, in grado di
stimolare non solo la memoria storica del passato,
ma che possa dar loro l'opportunità di riflettere ed
apprezzare comportamenti genuini e semplici della
gente di Lucania. La maggior parte dei proverbi
rappresentano l'espressione di quella civiltà
contadina, che, ancora oggi, nonostante si sia
profondamente modificata la composizione sociale
della regione, costituisce la base delle tradizioni
lucane. «Un piccolo tassello di un'ideale diga a
difesa della nostra identità culturale», il commento
di Elisabetta De Lucia. Le due autrici sono fiere di
aver dato lustro anche fuori regione al loro
dialetto. Quel dialetto, che si trasmette fra
generazioni e costituisce lo strumento più forte di
cui si avvalgono le comunità per difendere i propri
valori. Il volume, strutturato in cinque sezioni,ha
nella prima una presentazione storica della regione,
sempre poco conosciuta quando si va in giro per
l'Italia. Nella seconda, i proverbi la fanno da
padrone, com'è giusto che sia, mentre nella terza
sono presenti brevi aforismi. Riflessioni e saggezze
popolari rigorosamente in dialetto miglionichese,
con traduzione in italiano e breve spiegazione del
significato palese o recondito. «I proverbi -precisa
Angela Matera- si possono catalogare a grandi linee
in due tipologie: quelli che indicano delle regole
di vita e comportamenti da seguire, per essere
rispettosi verso il prossimo e quelli in cui ci si
affida al fato, al destino ed in cui il protagonista
assume quasi un atteggiamento di rassegnazione ». La
quarta parte è quella riservata alle filastrocche e
canzoni. “Cim' ecicuer' enann'è c'matangoor… ”ha
riportato la mente ai nostri nonni che le
sciorinavano quando internet e la tecnologia erano
poca cosa. Nella quinta invece, vengono specificate
lessico e indicazioni di pronuncia, utili
soprattutto a chi non è del “luo - go», per
apprezzare ed imparare ad usare le accentazioni
giuste per una corretta pronuncia delle espressioni
dialettali miglionichesi e lucane. Antonio
Centonze
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