MIGLIONICO
- E’un 3 maggio di festa particolare a Miglionico. Una
giornata dedicata al Ss Crocifisso, che assume un
significato e una importanza ancor più particolare in
ricordo della benedizione che la scultura lignea,
rappresentante la Crocifissione di Cristo ricevette 20
anni fa nella visita a Matera che il Papa polacco,
Giovanni Paolo II, effettuò il 27 aprile 1991. Ed oggi è
un Crocifisso benedetto da un papa Karol Wojtyla,
diventato beato dopo sei anni e un mese dal giorno della
sua morte. La scultura lignea, realizzata da un frate
siciliano, fra’ Umile da Pietralia, giunse a Miglionico
nel 1629 per opera di Padre Eufemio, che in quegli
anni si trovava fisicamente lontano dalla sua Miglionico
che subiva un terribile terremoto. Arrivato a
Miglionico, il Crocifisso fu posizionato a protezione
della chiesa del convento, scampata miracolosamente al
terremoto, che la lasciò integra. Da subito fu venerato,
per intercessioni a favore del popolo in grado di far
superare malattie come la peste, carestie, brigantaggio,
guerre, avversità atmosferiche e terremoti. Il
Crocifisso, che è una delle oltre 30 realizzazioni
lignee di fra’Umile, ha assunto nei secoli per la
comunità miglionichese un ruolo religioso e affettivo di
intenso valore. Il toccante corpo a grandezza naturale
straziato e trafitto, l'ossuta testa coronata di spine e
lo scarnificato e livido volto di Gesù, portano a
Miglionico innumerevoli pellegrini. Molti gli emigranti,
che pur vivendo lontano, ogni anno ritornano al paese
natìo per essere presenti alla giornata, in processione
anche scalzi per le vie del paese. E a ricordare quella
particolare giornata di benedizione avvenuta sull'altare
papale allestito in piazza Matteotti a Matera
20
anni fa, è Michele Piccinni, esperto di storia
locale. «Il Santissimo Crocifisso in quell'occasione
-precisa Piccinni- lasciò Miglionico salutato dal
rinomato concerto delle 12 campane e, accompagnato da
tantissimi devoti in processione con i loro
automezzi,raggiunse Matera per essere presentato e
benedetto dal Papa alla presenza dell'allora vescovo di
Matera, Ennio Appignanesi». E sempre Piccinni aggiunge:
«Una corona d'oro con 25 lacrime di rubini fu donata
dall'orefice Agostino Guida, nostro compaesano, per
essere posta sul capo di spine del Gesù Cristo destinato
a ricevere la benedizione del Santo Padre insieme a
tutta la comunità parrocchiale di Miglionico
rappresentata dall'allora parroco, don Mario Spinello. E
la posa della corona con lacrime di rubino, ad opera del
suo donatore, si è ripetuta con cadenza annuale proprio
per ricordare la benedizione ricevuta». Una benedizione
che oggi, con Papa Wojtyla divenuto beato, assume un
significato ancor più importante. Una processione,
quella odierna con il Crocifisso fra le vie del borgo;
occasione unica per partecipare a una cerimonia sacra
densa di mirabile devozione e venerazione, con il
pensiero rivolto ad un beato, la cui bontà e santità
dovrebbe essere da esempio per tutti. Una giornata di
grande fede per Miglionico. Antonio Centonze |