Miglionico
- Canili regionali o provinciali per far alloggiare,
nutrire e curare il miglior amico dell'uomo,
abbandonato dall'uomo stesso. Questa è la proposta
che il sindaco di Miglionico, Angelo Buono,
lancia agli organi regionali per tamponare la piaga
del randagismo. Le norme sulla tutela dei diritti
degli animali, impongono ai comuni di effettuare
convenzioni con canili autorizzati al fine di
salvaguardare i randagi che si trovano a popolare i
territori comunali di competenza. E sempre il
sindaco aggiunge: «Comuni responsabili e rispettosi
di tali norme, ottemperano a queste disposizioni e
ai conseguenti obblighi, e il nostro è sicuramente
tra questi, con oltre 90 cani che “manteniamo”
presso il canile gestito dalla società Argo di
Matera per un costo complessivo annuo di quasi
80.000 euro. E' un impegno finanziario gravoso, che
un comune di solo 2.600 persone è costretto a
sostenere per ottemperare agli obblighi. Altrettanto
grave è che, nonostante questo impegno non si riesca
a limitare il fenomeno del
randagismo. La riflessione che viene da fare è che
con i continui tagli di risorse per servizi
pubblici, per scuole e con la conseguente costante
crescita delle richieste di aiuto di molte famiglie,
è eticamente inconcepibile che un piccolo comune
paghi fatture esorbitanti per il randagismo e faccia
fatica ad andare incontro alle esigenze di poche
centinaia di euro per le tante famiglie in
difficoltà, o non riesca a soddisfare le richieste
delle scuole per migliorare le condizioni degli
ambienti di lavoro dei ragazzi. Siamo al paradosso,
la salute dei nostri amici a quattro zampe è
importante e il nostro comune, insieme a quelli
guidati dai sindaci altrettanto sensibili al
problema, sono disposti a impegnare risorse
finanziarie importanti per risolvere il problema e
sostenere al meglio i cani nei canili, ma 80.000
euro sono una vera esagerazione. Altri comuni, per
ottemperare agli obblighi di legge, hanno
convenzioni con i canili ma il problema del
randagismo magari lo risolvono diversamente e vi
lascio immaginare come. Oppure favoriscono gli
spostamenti dei cani da un territorio all'altro, a
volte in maniera organizzata facendo accollare i
costi sulle casse di altri comuni ». La proposta è,
quindi, quella di cambiare la legge regionale,
lasciando ai sindaci la responsabilità di far
accalappiare i cani e controllare il territorio, ma
facendo diventare regionale o provinciale il compito
di selezionare un canile e di liquidarne i
pagamenti. «Tutti i comuni, oltre all'impegno
finanziario della Regione, che, a questo punto, non
avrebbe più da elargire annualmente ai comuni più
fortunati, un'elemosina, contribuirebbero con
proprie risorse e in base al numero di abitanti a
mantenere i cani nei canili. Il rispetto secondo
legge dei cani sarebbe garantito e tutelato. Il cane
con ultima residenza, visto che anche i cani si
spostano sui territori, a Grottole, Miglionico,
Banzi o Avigliano, ovunque nella nostra regione o
provincia, sarebbe così a carico non del solo comune
che si è impegnato a regalargli nuova vita. La
regione o la provincia potrebbero effettuare un
appalto unico per la scelta dei canili che
uniformerebbero la spesa e conseguentemente il
trattamento riservato ai cani». E il sindaco
conclude: «Questa proposta costituisce un punto di
partenza. La definizione tecnica delle soluzioni la
si farà nelle sedi opportune. Quello che è certo che
per molti comuni il problema è oramai una emergenza
finanziaria oltre che di ordine pubblico e sicurezza
dei cittadini». Antonio Centonze |