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ANTONIO CENTONZE
Il Quotidiano
della Basilicata
30 Agosto 2010 |
Miglionico
- Le lamentele di un cittadino che suggerisce di
instradarla sulla rete potabile
Acqua, spreco in
contrada Pila
Dambrosio:
«Migliaia di metri cubi persi anche dopo il recupero
della fontana» |
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Miglionico
- Acqua della Pila trascurata e dimenticata. Questa
il lamento che Tonino Dambrosio di Torre di Fino
lancia dal sito internet miglionichese. Una lagnanza, basata sulle norme
e regole della carta europea dell'acqua, a
Miglionico disattese da anni. In contrada Pila,
tutta quell'acqua che sgorga in modo naturale,
ininterrottamente da secoli, viene persa. Non c'è
vita senz'acqua. L'acqua è un bene prezioso,
indispensabile in tutte le attività umane. Per
l'uomo, per gli animali e per le piante l'acqua è un
elemento di prima necessità. Le disponibilità di
acqua dolce non sono inesauribili. E' indispensabile
preservarle, controllarle e se possibile
accrescerle. L'acqua è un patrimonio comune il cui
valore deve essere riconosciuto da tutti. Queste
sono solo alcune delle regole sintetizzate dalla
Carta Europea dell'Acqua. Oltre un miliardo di
persone nel mondo soffrono per la mancanza di
risorse idriche adeguate mentre tante altre
dell'acqua ne fanno spreco. Anche nella nostra
regione si è sofferto per anni a causa
dell'insufficienza di acqua potabile e quando quella
erogata dall'ente pubblico non veniva erogata, a
Miglionico si era soliti utilizzare, facendo di
necessità virtù, le acque delle sorgenti presenti
sul territorio. «Tra le sorgenti, la più importante
-precisa Tonino - e la più praticata anche perché la
più vicina alle abitazioni, era quella della Pila.
L'acqua della Pila è stata da sempre utilizzata
anche per bere. Poi qualcuno sembra abbia
sentenziato che l'acqua non era potabile. Nulla
però, è stato fatto per accertarne le cause e meno
che meno per ovviare al problema. Ci si è
preoccupati di ristrutturare, dando nuova forma, la
fontana senza mai pensare a recuperare tutta
quell'acqua che sgorga e va via! Migliaia di metri
cubi che si sprecano alla faccia dei tanti che nel
mondo patiscono la sete! E' irragionevole pensare di
poterla recuperare in qualche maniera? Con le
tecniche odierne sarebbe troppo difficile metterla
in una rete di riserva o instradarla sulla stessa
dell'acqua potabile?» E aggiunge con amarezza:
«L'anno scorso in occasione dei disagi per una crisi
idrica causata da un guasto sulla rete, avevo
scritto al sindaco abbozzando un'idea di progetto
per il recupero dell'acqua della Pila e qualche
possibile soluzione anche per il serbatoio,
costruito da anni ma mai funzionante. Mi aspettavo
almeno una risposta con qualche precisazione. Nulla
di nulla e nessun interesse manifestato. La
comunicazione fa acqua! Acqua che si perde e va via,
come quella della Pila». Antonio Centonze
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