GIACOMO AMATI

AGOSTO SETTEMBRE 2020

E-Mail

Home

Index stampa locale e nazionale

Stampa pagina

MIGLIONICO. 25 Agosto 2020. E’ pronto il nuovo calendario venatorio 2020/2021. Sul territorio dell’agro miglionichese e su quello del territorio regionale, la stagione della caccia alla selvaggina avrà inizio il prossimo 20 settembre e si concluderà il 31 gennaio 2021. A tal proposito, il sindaco rende noto che “sono disponibili i tesserini venatori regionali. Potranno essere ritirati dai cacciatori residenti a Miglionico presso il locale Ufficio anagrafe, tutti i giorni lavorativi, dalle 9 alle 11,30 e il lunedì pomeriggio dalle ore 16 alle 17. Per ottenerne il rilascio bisognerà esibire tre documenti: la licenza di caccia in corso di validità con attestazione della ricevuta della tassa governativa; l’attestazione del pagamento della tassa di concessione regionale, in copia originale; l’acquisizione della firma degli interessati sull’apposito modello di registrazione”. Giova osservare come il calendario venatorio regionale sia stato approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alle “Politiche agricole e forestali”, Francesco Fanelli. Nel provvedimento amministrativo regionale si afferma il principio della “caccia programmata e controllata”, al fine di tutelare sia la fauna selvatica sia le produzioni agricole sul territorio. Per quanto concerne la caccia alla lepre e al merlo, sarà consentita dal 20 settembre al 31 dicembre 2020; quella al fagiano potrà avvenire dal primo ottobre al 31 dicembre; invece, per quella alla beccaccia, bisognerà rispettare il periodo temporale compreso tra il primo ottobre e il 20 gennaio 2021; la caccia alla volpe sarà consentita dal primo ottobre al 31 gennaio. Infine, per quanto riguarda quella al cinghiale, si potrà cominciare il 14 ottobre, per concludersi il 16 gennaio 2021: potrà avvenire “esclusivamente in squadra e soltanto in battuta”. E’ utile sottolineare come sia proibito esercitare l’attività venatoria, “sparando dai veicoli a motore e utilizzare richiami a funzionamento meccanico, elettromeccanico o similari, con amplificazione del suono”. Ovviamente, resta sempre aperto ed attuale il dibattito riguardante il vero ruolo che può svolgere il cacciatore nell’esplicare il rapporto con l’ambiente che lo circonda. Da una parte, ci sono i cacciatori che amano presentarsi come “difensori della natura”, pronti a salvaguardare sia la fauna che la flora, ovvero l’habitat naturale, ove la selvaggina prolifera; dall’altra, invece, c’è chi ne ha un’immagine diversa, diametralmente opposta, osservando come il loro principale obiettivo non sia certamente quello di proteggere la natura, conservandone la biodiversità, ma piuttosto di salvaguardare la specie della selvaggina soltanto al fine di poter praticare meglio lo “sport” della caccia che, purtroppo, resta sempre qualcosa di cruento.

MIGLIONICO. 26 Agosto 2020. “Rigenerazione e gestione condivisa dei beni comuni urbani e rurali”. La locale Amministrazione comunale propone all’attenzione della cittadinanza miglionichese l’attuazione di un “regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione: è finalizzato ad assicurare la cura dei beni materiali e immateriali, pubblici e privati”. Quest’ultimi dovranno essere “riconosciuti come funzionali al benessere della comunità e dei suoi membri, all’esercizio dei diritti fondamentali della persona ed all’interesse delle generazioni future, attivandosi di conseguenza nei loro confronti, per garantirne e migliorarne la fruizione individuale e collettiva”. In pratica, si tratta di condividere e sostenere un vero e proprio “patto di collaborazione”: uno strumento giuridico con cui l’ente comunale e i cittadini concordano tutto ciò che è necessario fare ai fini della realizzazione degli interventi di cura e di gestione dei beni comuni, in forma condivisa. Il percorso per attuarlo si articola essenzialmente in tre passaggi essenziali: il primo si basa sul principio della “cittadinanza attiva e solidale” che chiede ai cittadini di agire in modo responsabile, cioè, con uno spiccato senso civico e con “occhio attento verso chi, per vari motivi, denota fragilità e chiede di essere aiutato”; il secondo, invece, si fonda sull’idea di amministrare la “cosa pubblica” non con spirito di “potere”, in vista di interesse personali, ma collettivi, per lo sviluppo del bene comune e con l’intento di “servire” l’altro; il terzo, infine, chiama in causa il principio della “sussidiarietà”, quale elemento di organizzazione sociale volto al sostegno reciproco. Un principio, quest’ultimo, che ha due modalità di espressione, “verticale ed orizzontale”. La prima: è quella che si esplica “nell’attribuzione delle competenze di gestione, con compiti di programmazione e di coordinamento”; la seconda, invece, cioè quella “orizzontale”, chiama in causa il rapporto tra autorità e libertà: si basa sul presupposto secondo cui, alla cura dei bisogni collettivi, devono provvedere anche i privati cittadini, sia come singoli che come associati. Siamo in presenza, quindi, di una forma di “concordato”, il cui obiettivo precipuo consiste nel “migliorare la qualità della vita sociale della comunità”. Si fonda sulla collaborazione tra la cittadinanza e il Comune. E si estrinseca attraverso l’adozione di atti amministrativi di “natura non autoritativa”. I rapporti che devono intercorrere tra l’ente comunale e la cittadinanza dovranno rispecchiare il modello dell’amministrazione “condivisa e ragionata”. Amministrazione comunale e cittadini, insomma, sono chiamati a stipulare una vera e propria alleanza nella lotta contro la complessità dei problemi, tenendo conto anche della scarsità di mezzi a disposizione. In tale situazione di lotta bisognerà condividere responsabilità e risorse. In definitiva, il “patto di collaborazione” prefigura l’intervento del cittadino per la “conservazione, la manutenzione, l’abbellimento dei beni comuni che produce capitale sociale, facilita l’integrazione, genera benessere e rafforza i legami di comunità”.

MIGLIONICO. 28 Agosto 2020. Scade lunedì 31 agosto la domanda, in carta libera, volta alla richiesta di poter esprimere nella propria abitazione il voto elettorale, in occasione delle elezioni per il referendum costituzionale del 20 e 21 settembre 2020. Lo ha reso noto il sindaco con un avviso pubblico. Il voto domiciliare può essere richiesto dagli elettori miglionichesi affetti da infermità e impossibilitati ad allontanarsi dalla propria abitazione di dimora. Nello specifico, il sindaco informa la cittadinanza che possono essere ammessi al voto domiciliare gli elettori affetti da “gravi infermità che si trovino in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali tali da impedire l’allontanamento dall’abitazione in cui dimorano anche con l’ausilio dei servizi del trasporto pubblico”. A tal fine, l’elettore interessato, iscritto nelle liste elettorali del Comune, “deve far pervenire al sindaco un’espressa dichiarazione attestante la propria volontà di esprimere il voto presso l’abitazione in cui dimora”. Si precisa, inoltre, che nell’istanza va indicato l’indirizzo dell’abitazione in cui l’elettore abita e, “possibilmente, un recapito telefonico”. Infine, si sottolinea che la domanda “deve essere corredata dalla copia della tessera elettorale”. Gia. Am.

MIGLIONICO. 30 Agosto 2020. Danni causati dagli eccezionali eventi meteorologici che si verificarono nello scorso mese di novembre 2019 nell’agro miglionichese e su tutto il territorio regionale di Basilicata. In virtù della dichiarazione dello stato di crisi regionale predisposta dalla regione Basilicata, è possibile presentare al Comune, entro il prossimo 3 settembre, un’apposita domanda volta ad indicare i danni subiti. A riguardo, “sono state definite le procedure per la ricognizione dei fabbricati e dei danni occorsi al patrimonio privato ed alle attività economiche produttive”. E, in un avviso pubblico, a firma del sindaco, si precisa che “possono presentare domanda i proprietari di immobili, compilando la scheda B (ricognizione del fabbisogno e ripristino del patrimonio privato) e i titolari di attività economiche e produttive, compilando la scheda C (ricognizione dei danni subiti dalle attività economiche e produttive)”. Per quanto riguarda gli interventi sul patrimonio pubblico, l’attività di ricognizione è svolta a cura delle “Amministrazioni competenti sui singoli beni”. Invece, per quanto concerne la ricognizione del fabbisogno per gli interventi sul patrimonio privato, quest’ultima è svolta dalla locale Amministrazione comunale, sulla base delle segnalazioni prodotte dai proprietari degli immobili. “In prima istanza, la quantificazione del danno e degli interventi di ripristino potrà avvenire attraverso un’autocertificazione che fornisca una valutazione del fabbisogno necessario”. Poi, sarà una perizia tecnica a stabilire il nesso di casualità tra il danno accertato e l’evento meteorologico. Si precisa, infine, che sia il modello di domanda sia la documentazione occorrente è scaricabile sul sito istituzionale del Comune: www.miglionico,gov.it.

MIGLIONICO. 5 Settembre 2020. Diminuisce il numero delle persone residenti nei quartieri del centro storico cittadino. Un fenomeno preoccupante che può causare un vero e proprio impoverimento del tessuto sociale del paese. Si rischia lo spopolamento. E’ un pericolo reale, determinato dal continuo trasferimento nelle zone periferiche di interi nuclei familiari. Soprattutto di quelli costituiti dalle giovani coppie che preferiscono abitare in case moderne, più consone alle loro esigenze abitative. Alloggi che ovviamente trovano più facilmente nelle abitazioni di nuova costruzione. Bisogno legittimo, per la verità. Risultato: il centro storico è sempre più contraddistinto dalla presenza di locali fatiscenti e di case vuote ed abbandonate. Che, oltretutto, col passare degli anni, finiscono col subire un naturale processo di deterioramento. Da qui la necessità di predisporvi un “Piano di recupero”. Un obiettivo, quest’ultimo, che del resto è ben evidenziato nel programma elettorale dell’attuale gruppo consiliare di maggioranza che sostiene il sindaco Francesco Comanda. Tra le forze politiche che fanno parte del Consiglio comunale, sia di maggioranza che di minoranza, quindi, c’è l’assoluta consapevolezza che, al fine di rivitalizzare il tessuto edilizio del centro storico cittadino, è necessario progettare e rendere operativo un nuovo e funzionale strumento urbanistico. Il fine da perseguire è quello di recuperare il patrimonio edilizio esistente, mediante interventi rivolti alla conservazione, al risanamento, alla ricostruzione ed alla migliore utilizzazione delle attuali abitazioni. “Si tratta di valorizzare e salvaguardare gli aspetti originari e identitari dell’abitato e degli immobili che rivestono particolare interesse storico ed architettonico”, spiega il consigliere comunale di minoranza, Antonio Digioia del Movimento 5 stelle. E, va “promosso anche il decoro dello spazio pubblico urbano – aggiunge il consigliere pentastellato – con l’indicazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di restauro e di risanamento conservativo. Rispettandone, ovviamente, gli attuali caratteri paesaggistici”. In definitiva, si tratta di migliorare il comfort abitativo delle case esistenti, nel rispetto di quelle che sono le esigenze di salvaguardia della sicurezza urbana. E, tenendo ben presente quelli che sono stati i processi di trasformazione che il centro abitato ha subito nel corso degli anni, in relazione ai cambiamenti di tipo sociale che si sono succeduti nel tempo. In pratica, serve uno strumento attuativo applicabile su quello che attualmente è il patrimonio edilizio pubblico e privato che evidenzia segni di degrado. E sono davvero numerosi gli immobili da risanare, onde poterli riutilizzare. Infine, è utile osservare come il Comune abbia la possibilità di intervenire direttamente per consolidare gli immobili più fatiscenti, riservandosi il diritto di rivalsa per ottenere il rimborso delle spese economiche sostenute.

MIGLIONICO. 13 Settembre 2020. Ecco la festa religiosa della “Madonna della Porticella”. Come vuole la tradizione, si svolge in campagna, nella seconda domenica di settembre, in contrada “Conche”, davanti al piccolo santuario che è circondato dalla folta vegetazione del luogo. Una zona salubre, ricca di sorgenti naturali di acqua e di numerose piante, per lo più querce, olmi e lecci. Ma, quest’anno, il programma della festa, che è in calendario domenica 13, è ridimensionato rispetto a quello degli anni scorsi, a causa delle misure anti Covid 19 che prevedono, in via precauzionale, il divieto degli assembramenti delle persone e il rispetto del distanziamento sociale. In virtù di queste fondamentali ragioni, in campagna non si svolgerà la processione in onore della madonna. Nel primo pomeriggio di domenica, alle ore 17, all’aperto, nel piazzale antistante alla chiesetta, si terrà soltanto la santa messa che sarà celebrata da don Mark Stanislaus. Inoltre, l’edizione di quest’anno del rito religioso non sarà preceduto dal pellegrinaggio a piedi da parte dei fedeli, lungo il percorso di circa sette chilometri che, nella zona di campagna, si snoda tra i tratturi e si sentieri interpoderali, attraverso le contrade “Millotta”, “Porsaro” e “Conche”. E, non è prevista neppure la veglia di preghiera notturna davanti al santuario, che è ubicato poco distante dal bosco della “Manferrara”, in territorio di Pomarico. La cappella, dedicata alla santissima Vergine, protettrice del lavoro agreste, è agevolmente raggiungibile, percorrendo la strada statale Miglionico-Ferrandina, fino all’imbocco della galleria “Millotta”. La festa campestre, che affonda le sue radici fino agli anni del secolo scorso, vuole essere una testimonianza di devozione alla Madonna protettrice del lavoro nei campi e dei contadini. Rappresenta un momento di preghiera e di riconciliazione.

Created by Antonio Labriola-Mail - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 31037