MIGLIONICO.
“Aiut’t’ ca Dii t’aiute”. Traduzione: “Aiutati che
Dio ti aiuta”. Significato: “L’uomo non deve
abbattersi mai. Deve darsi da fare per superare le
avversità, usando l’intelligenza e l’ingegno che Dio
gli ha dato”. “Iam’ ci t’iam’ e rispunn’ a ci ti
chiam’”. Traduzione: “Ama chi ti ama e rispondi a
chi ti chiama”. Significato: “ L’amore va dato a chi
se lo merita. Agli altri solo rispetto, cortesia,
atteggiamenti che non hanno a che fare con l’amore”.
I due aforismi fanno parte del volume, “Proverbi
e detti lucani”, scritto dalle insegnati
miglionichesi Elisabetta De Lucia e Angela
Matera, editore, “Il Grillo”, Gravina di Puglia (BA).
La raccolta, 390 pagine (costo, 18 euro), si avvale
dell’autorevole prefazione del prof. Giovanni
Caserta ed è impreziosita da una nota di
presentazione del consigliere regionale, Giuseppe
Dalessandro (Pd). “Per raccogliere, comprendere,
trascrivere e tradurre in lingua italiana più di
mille aforismi (detti che esprimono regole di vita e
norme di saggezza)- sottolineano le due autrici
dell’opera- abbiamo avuto bisogno di cinque anni di
lavoro e c’è voluta non la semplice pazienza, ma
l’amore e la passione che contraddistinguono solo
chi il dialetto lo parla ancora tutti i giorni,
affiancandolo alla lingua nazionale, l’italiano”. E’
un’opera meravigliosa, un prodotto culturale e
artistico di assoluta qualità, cui va riconosciuto
il merito di saper parlare al cuore ed alla mente al
lettore, facendogli riscoprire le radici della
lingua dialettale lucana, in un’epoca in cui la
pervasività dei prodotti tecnologici e altri fattori
di natura economica, sportiva e politica ci
costringono ad impadronirci di parole e locuzioni
straniere. Il libro è strutturato in cinque sezioni:
nella prima è descritta la storia della Lucania ieri
e oggi; nella seconda, invece, i proverbi (pensieri
graffianti, ammonizioni desunte dall’esperienza
popolare) vengono presentati in ordine alfabetico
(una sorta di vocabolario per argomenti). Nella
terza parte, poi, sono elencati i modi di dire; la
quarta sezione è dedicata alla filastrocche,
tiritere, sonetti e canzoni. Infine, nella quinta
parte è indicato il lessico specifico, che offre
precise indicazioni di pronuncia e dell’accentazione
delle parole dialettali. A seguire, la nota
bibliografica. In pratica il volume rappresenta un
prezioso archivio della cultura regionale: è ricco
di suggestive testimonianze della vita sociale del
passato della Basilicata. In definitiva, l’opera ha
il pregio di costituire una ricerca di tipo
socio-antropologica della nostra regione: è quasi un
“censimento” di una molteplicità di storie che
restituiscono al lettore non solo la memoria del
passato, ma gli offrono anche l’opportunità di
riflettere su quelli che sono i tratti distintivi
del nostro territorio e, quindi, dell’anima lucana.
Un capolavoro di libro, un taccuino emozionante di
memorie. E’ un tesoro di libro, imperdibile, da
leggere e studiare. Giacomo
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